La conduttrice afroamericana sospesa dopo aver chiamato Trump «bianco suprematista»

10/10/2017 di Redazione

Il colosso americano dello sport in tv Espn ha sospeso per due settimane la conduttrice afroamericana Jemele Hill che in un tweet aveva definito il presidente Usa Donald Trump «bianco suprematista». La decisione è arrivata dopo che la giornalista sempre con un tweet ha duramente attaccato il proprietario della squadra di football americano dei Dallas Cowboys, Jerry Jones, che aveva minacciato di non far giocare gli atleti che al momento dell’inno si sarebbero inginocchiati per protesta. «Ha solo creato un problema per i suoi giocatori, in particolare quelli neri. Se non si inginocchiano qualcuno li vedrà come dei venduti», sono state le parole della conduttrice sul social. Per Espn si tratta di due violazioni gravi della policy della rete.

 

 

JEMELE HILL, GIORNALISTA SOSPESA PER AVER DEFINITO TRUMP BIANCO SUPREMATISTA

L’emittente televisiva ha ricordato ai suoi dipendenti che i tweet personali possono riflettersi negativamente sulla tv stessa e che azioni individuali possono quindi avere conseguenze. La giornalista è stata accusata di invitare a boicottare gli inserzionisti che supportano Jones e i Dallas Cowboys. Lei ha risposto affermando di non sostenere un boicottaggio della Nfl ma delle decisioni ingiuste nei confronti dei giocatori di Dallas e Miami. Poi è arrivato il sostegno di Trump all’iniziativa del patron del team di football americano: «Un grande saluto – ha twittato il presidente degli Stati Uniti – a Jerry Jones, proprietario dei Dallas Cowboys che farà tenere in panchina i giocatori che non rispettano la nostra bandiera». La Hill era al centro della bufera da inizio settembre, quando ha chiamato l’inquilino della Casa Bianca «suprematista bianco». Le ultime parole della giornalista hanno creato non poco imbarazzo ai vertici dell’azienda. Espn ha un accordo da 15,2 milioni di dollari con la lega Nfl per la trasmissione di sport fino al 2021.

(Foto via Twitter)

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