Il complotto dei Bilderberg

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Der Spiegel spiega perché la macchinazione segreta dei potenti della Terra è solo una fantasia

Quando i soldi ed il potere si incontrano, la fantasia non conosce più nessun limite. Der Spiegel spiega una delle teorie complottiste più diffuse del globo, il gruppo Bilderberg. Secondo molte persone esiste una macchinazione delle elite che si spartiscono il mondo ad ogni conferenza del gruppo Bilderberg, ovviamente svolte in segreto nelle stanze nascoste degli hotel più lussuosi della Terra. Una e vera propria dittatura, che impone le sue decisioni prese nell’ombra sorseggiando drink costosissimi.



 

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LA CONFERENZA DEL POTERE – Ogni anno i potenti del mondo si ritrovano in un luogo diverso, di norma piuttosto isolato, nel gruppo Bilderberg. A queste conferenze partecipano di solito capi di stato, in carica oppure ex, diplomatici di altissimo rango, big dell’industria, vertici militari, intellettuali di fama globale e a volte anche giornalisti. L’idea è nata dal consulente politico polacco Józef Retinger, che dopo la seconda guerra mondiale sfruttò le sue connessioni con l’economia e con la politica, per fondare una conferenza transatlantica che riunisse i big delle due sponde dell’Oceano in modo segreto. Il miliardario David Rockefeller sostenne il progetto, e attraverso la Cia anche il presidente americano fu informato del progetto. I partecipanti a questa conferenza segreta dovevano essere influenti, assai rispettati e ricchi di conoscenze speciali, al fine di facilitare il raggiungimento degli obiettivi fissati dagli incontri. Le preparazioni durarono fino al 1954, quando il principe Bernardo d’Olanda invitò i primi partecipanti nell’Hotel de Bilderberg sito a Oosterbeek. Dal primo luogo del meeting nacque così questo nome così controverso.

TUTTO SEGRETO – Fino ad oggi i lavori di preparazione e lo stesso svolgimento del meeting vengono svolti nella più assoluta discrezione. Di norma si viene a conoscenza del luogo dell’incontro, ma i lavori della Conferenza rimangono permeati del più assoluto silenzio. I giornalisti che hanno provato a raccontare queste discussioni non sono riusciti a farlo, visto che i loro attrezzi del mestiere sono stati spenti. Il complottismo sulle conferenze Bilderberg è di conseguenza fortissimo: si incontrano le persone più potenti della Terra, nessuno sa niente di quello di cui discutono, e di conseguenza è in quel luogo che le decisione globali vengono prese. La teoria della macchinazione rimarca inoltre che chi viene invitato alla Conferenza di solito viene promosso in ruoli di grande potere. Il fatto che Draghi diventò presidente della Bce oppure la Merkel fu candidata cancelliere dalla Cdu dopo i loro primi passaggi al Bilderberg sono esempi piuttosto citati. Indizi molto vaghi, visto il ruolo di potere già esercitato da queste persone, appena citate che proprio per questo vengono invitate a discutere dei problemi globali del pianeta.



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MISTERO RIMANE – Der Spiegel ha provato a chiedere ai partecipanti alle conferenze del gruppo Bilderberg cosa succeda in questi incontri, e non ha avuto vere e proprie risposte. Il settimanale più diffuso di Germania rimarca come in questi meeting venga rispettata la regola del silenzio che è tipica di altre conferenze, la cosiddetta Chatham House Rule. Matthias Naß, giornalsita di Die Zeit che ha preparato alcuni lavori del gruppo Bilderberg, dichiara che “tutto quello che si dice su queste conferenze sono pure stupidaggini”. Risposte simili sono date da personalità della politica o dell’economia che vi hanno partecipato, che rimarcano come pensare che questi incontri rappresentino una sorta di dittatura mondiale segreta sia alquanto sciocco. Jürgen Trittin, il capogruppo dei Verdi tedeschi che ha raccontato su Twitter la sua partecipazione all’ultima conferenza Bilderberg, rimarca come in “questi incontri ci siano scambi di vedute sui temi di attualità, come l’eurocrisi o il crescente deficit democratico delle istituzioni nazionali. In questo senso le conferenze Bilderberg sono assai simili ai seminari organizzati dai centri studi, dove si incontrano politici ed imprenditori”.

 

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SE FOSSE TUTTO VERO – Il fatto che si incontrino un centinaio di potenti della Terra, in luoghi appartati dove possono parlare in segreto sui temi decisivi delle nostre vite lascia però un’aura di mistero affascinante anche per chi non crede nel complottismo. La realtà però smentisce quasi ogni giorno la tesi di una dittatura globale, esercitata da una elite che manovra in segreto i fili del potere mondiale. Basti pensare a quante divisione emergano quando la crisi sbatte in faccia tutta la sua gravità. Se il gruppo Bilderberg fosse l’unico centro decisionale del mondo, forse il salvataggio della Grecia, o la sua espulsione dall’unione monetaria, sarebbe già stata decisa. Invece, la vicenda di Atene rimane senza soluzione alcuna, nonostante i colloqui in sauna tra i vertici delle istituzioni europee e i big dell’industria e della finanza continentale. In realtà, poi, nota Der Spiegel, esiste già un luogo appartato dove ogni anno i potenti del mondo si ritrovano per decidere, o quantomeno discutere, le sorti del mondo. E’ il Forum mondiale dell’Economia di Davos, che renderebbe inutile, se esistesse davvero il complotto globale, il tanto temuto e discusso incontro del gruppo Bilderberg.

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