La donna che ha “adottato” 200 bradipi

04/04/2014 di Redazione

Perso un cane, ha “adottato” 200 bradipi. Protagonista la fondatrice del Green Heritage Fund Suriname, Monique Pool, che ha salvato i particolari mammiferi sfollati, per salvarli dalla distruzione del loro habitat, portandoli nella sua grande “casa-centro di soccorso” di Paramaribo, nel Suriname.

Donna 200 bradipi 3
Photocredit: Bbc/Stellar Tsang

LA DONNA CON I 200 BRADIPI COME “COINQUILINI” – La storia è riportata dall’edizione on line della Bbc: tutto è partito quando Pool ha perso nel 2005 il suo cane “Sciolo” e si è rivolta al “Animal Protection Society” del Suriname per sapere se lo avessero trovato.  Non c’erano notizie positive: le è stato però proposto di prendersi cura di Loesje, un cucciolo di bradipo del quale è rimasta subito colpita: «Sono animali molto particolari da guardare», ha spiegato , ricordando il sorriso sul loro volto. Pur essendo “animali tranquilli”, mantenerli però non è semplice. Uno dei problemi è la loro dieta: devono essere nutriti con latte di capra, dato che quello di mucca rischia di esser loro fatale. Reperirlo in Suriname non è però semplice, tanto che Pool era costretta a farlo importare dagli Stati Uniti. Allo stesso modo anche trovare le foglie del quale si nutrono non è semplice.

I 200 BRADIPI SALVATI –  Nell’ottobre dello scorso anno, l’Animal Protection Society del Suriname, ha ricontattato Monique Pool spiegandole come diversi bradipi erano stati trovati su una proprietà privata di 7 ettari, che stava per essere distrutta. Il motivo? Nell’area doveva essere realizzato un ranch, proprio vicino alla capitale del Paese sudamericano. Se il team pensava di trovare soltanto una decina di esemplari, alla fine erano in realtà circa 200 i bradipi didattili e tridattili presenti nell’area, insieme a qualche formichiere setoso e tanti istrici. Così Pool e il suo equipe si sono presi cura di loro: «In alcuni giorni ho avuto 50 animali in casa mia. Avevamo 17 cuccioli in un certo momento. Grazie ai volontari abbiamo potuto aiutarli», ha spiegato Pool. Riuscita anche a recuperare il latte di capre necessario per nutrirli.

Monique Pool bradipi

Dal giorno del salvataggio, Pool e il suo team hanno così accudito giorno e notte e giorno gli animali, allattando i neonati e dando da mangiare piante della famiglia delle Cecropiaceae ai mammiferi adulti. Per i ricercatori però mantenerli in casa non è semplice, dato che possono urlare, lottare tra loro e pizzicare. Così gran parte dei bradipi pian piano è stato reintrodotto nel loro habitat naturale. Tanti altri restano però ancora nel centro di soccorso fondato da Monique Pool.

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