La grande rissa per Lucio Battisti

Un genio come lui non si meritava di finire in una bega così. Lucio Battisti, primo responsabile della rivoluzione della canzone italiana, oggi si trova da morto al centro di una querelle tra i suoi parenti e il comune della Brianza dove aveva deciso di vivere negli ultimi anni e dove è stato sepolto. Tutta colpa di una festa che il sindaco di Molteno ha organizzato per anni senza però “il permesso” della vedova Grazia Letizia Veronese, e con un tribunale che ha sancito che non c’era nessun permesso da chiedere. Racconta la Stampa:

I rapporti tra i Battisti e Molteno, in effetti, non sono mai stati particolarmente idilliaci. Nel 1999 l’amministrazione comunale decise di dar vita al festival «Un’avventura, le emozioni», che ogni anno, proprio a metà settembre, attirava in zona oltre 10mila fan, oltre a una nutrita schiera di nomi noti del mondo dello spettacolo. L’idea non piacque alla signora Veronese, che sporse querela e diede vita a una vera e propria battaglia legale: in primo grado, il Comune fu condannato a versare un risarcimento di 70mila euro «per danni d’immagine» e a chiudere i battenti della fortunata kermesse. Ma poi, il 9 settembre scorso, è arrivata la sentenza d’appello: tutto annullato, il festival da oggi può ricominciare.

I legali della famiglia Battisti hanno subito annunciato che ricorreranno in Cassazione:

L’ipotesi che la decisione di ieri sia in qualche modo collegata all’ultima debacle giudiziaria, tuttavia, è apparsa a qualcuno tutt’altro che peregrina. «Mi dispiacerebbe – dichiara il sindaco, Mauro Proserpio – se le ultime notizie venissero interpretate come uno schiaffo a Molteno. Non sempre uno più uno fa due, e le vicende giudiziarie, in questa storia, non c’entrano nulla.A quanto mi risulta, l’unico intento della famiglia è quello di avvicinare le spoglie del congiunto».

La famiglia, formata dalla moglie e dal figlio Luca Battisti, ha così deciso di spostare la salma. Dove? A Rimini o a Roma.

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