«La legge sull’aborto in Irlanda viola i diritti umani»

La legge irlandese sull’aborto «viola i diritti umani delle donne e delle ragazze», dice un rapporto di Amnesty International.

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IL RAPPORTO DI AMNESTY –

Il rapporto intitolato: «She Is Not A Criminal: The impact of Ireland’s abortion law» che nasce dal fatto che l’aborto in Irlanda è sempre considerato un crimine e le abortienti criminali, dice che l’Irlanda non rispetta le obbligazioni assunte internazionalmente in tema di diritti umani, ledendo il diritto alla salute, quello alla vita e quello alla non-discriminazione, e poi quelli alla privacy, alla libertà dalla tortura e da trattamenti degradanti. Tutti diritti violati: «In particolare, la posizione privilegiata che l’Ottavo Emendamento della costituzione riserva al feto giunge a danno inaccettabile dei diritti e delle vite delle donne e delle ragazze incinta».

L’ABORTO IMPOSSIBILE IN IRLANDA –

La misura, di stampo prettamente cattolico, è andata a rinforzare un divieto che copre anche i casi di stupro e persino quelli nei quali è a rischio la vita della madre, un’anomalia che esiste perché «Questa previsione costituzionale non rispetta la legge internazionale dei diritti umani, che non riconosce un diritto del feto alla vita è che è chiara nello stabilire che i diritti umani esistono dalla nascita in poi».

L’EMENDAMENTO CONTRO LE DONNE –

L’emendamento fu inserito nel 1983 per rafforzare la resistenza della legge anti-aborto a fronte delle pressioni europee e internazionali, ma il paese ha già aderito a convenzioni e trattati che violerebbe mantenendo la legge così com’è e oggi è talmente stretta che prima di decidere l’aborto terapeutico s’attende che le madri siano davvero in pericolo di vita e non si opera quando insorge la condizione che già si sa foriera di pericolo e malattia.Così è morta ad esempio Savita Halappanavar, che si era affidata alle cure dei medici e che nelle loro mani è morta proprio per un ritardo di questo tipo, diventando poi un’icona del movimento pro-scelta in Irlanda.

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QUELLA LEGGE DEVE CAMBIARE –

Anche per questo le donne irlandesi solitamente viaggiano fino in Gran Bretagna per abortire, nelle mani della legge restano così solo i soggetti deboli, i poveri e le devote, pronte al martirio in nome del futuro dei figli. Una situazione pessima che è anche in aperta violazione delle obbligazioni assunte dal paese nelle sedi internazionali, impegni che il rapporto di Amnesty prova a ricordare a Dublino.

(Photocredit copertina: PETER MUHLY/AFP/Getty Images)

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