La prof a processo per aver baciato un’allieva

A Roma una professoressa andrà a processo per aver baciato una sua allieva. La storia è raccontata da Repubblica, l’accusa è di atti sessuali con minori:

E il consenso in quel caso c’era: tra la ragazzina e la professoressa era nato un amore. Lei, la piccola, le scriveva “ti amo” in chat, lei, l’insegnante, la contraccambiava. Era gratificata da quelle attenzioni, le consigliava libri, film, le scriveva messaggi d’amore. Le aveva persino regalato un ciondolo che la sua alunna portava sempre con sé. Stavano insieme, come hanno spiegato entrambe che hanno parlato l’una dell’altra come dell’amore della vita. Una storia dove non ci sono denunce. A dare il via alle indagini della polizia postale è stata la madre di una amichetta di Paola (nome di fantasia). La donna ha trovato sul cellulare della figlia una chat erotica: Paola aveva chiesto in prestito il telefonino per scrivere alla prof. Il contenuto di quei messaggi era così esplicito che, non appena li hanno visti, gli investigatori e il pubblico ministero hanno convocato alunna e docente.

Ed ecco come sono cominciate le indagini:

A dare il via alle indagini della polizia postale è stata la madre di una amichetta di Paola (nome di fantasia). La donna ha trovato sul cellulare della figlia una chat erotica: Paola aveva chiesto in prestito il telefonino per scrivere alla prof. Il contenuto di quei messaggi era così esplicito che, non appena li hanno visti, gli investigatori e il pubblico ministero hanno convocato alunna e docente. Claudia e la sua prof, sentite separatamente dal pm Claudia Terracina, hanno raccontato la stessa storia con la stessa grande difficoltà e l’imbarazzo di dover condividere con estranei una cosa così privata come quell’infatuazione. «Ci amavamo, non c’è stata nessuna violenza », hanno detto

(l’immagine di copertina è di repertorio)

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