Il cervello “trasparente”

Categorie: Tecnologia

La scoperta di Stanford

The New York Times racconta della scoperta rivoluzionaria in campo medico che permette di analizzare il cervello come se fosse trasparente. Ecco come funziona il metodo “Clarity”.



CLARITY – Da sempre il cervello è considerato la zona più misteriosa del corpo umano ma grazie alla scoperta di alcuni scienziati dell’Università di Stanford, California, è stato fatto un piccolo passo in avanti, come spiega The New York Times. Con ‘Clarity‘ si può esaminare un cervello nella sua profondità senza aver bisogno di sezionarlo e il metodo apre la strada alla possibile risoluzione, in futuro, di problemi legati ai disturbi mentali come la schizofrenia e l’autismo. Ecco come funziona.

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CERVELLO TRASPARENTE – Gli studiosi della Stanford hanno spiegato di aver iniziato esaminando il cervello di un topo e successivamente parte di un cervello umano. In pratica, quello che viene fatto è rendere la materia cerebrale trasparente in modo che la rete di neuroni possa essere evidenziata a colori in forma tridimensionale e non occorre utilizzare il bisturi. Clarity conserva la biochimica del cervello, tanto che i ricercatori possono effettuare più volte test con sostanze chimiche che servono a mettere in risalto le aree interessate. Il Dottor Thomas Insel, direttore del National Institute of Mental Healt, ha fornito parte dei finanziamenti per la ricerca e ha spiegato che è stato utilizzato “un cervello umano tenuto per anni nella formalina” e che questo “francamente, è spettacolare”Kwanghun Chung e il dottor Deisseroth sono gli autori principali del progetto hanno dichiarato: “È una delle cose più emozionanti mai fatte”.



HYDROGEL – Il cervello viene reso ‘trasparente’ attraverso una sostanza chiamata hydrogel, un liquido principalmente formato da acqua che elimina i grassi nel tessuto attraverso l’immersione in una soluzione e l’applicazione di una corrente elettrica. La parte più difficile dell’esame è stata trovare “la giusta temperatura”, Chung ha detto di aver “bruciato e sciolto più di un centinaio di cervelli cercando la soluzione perfetta per la giusta temperatura”. Il dottor Insel ha suggerito: “Tecniche come questa potrebbero darci un quadro più completo su quanto accade nel cervello umano e si potrebbe arrivare alla soluzione di problematiche come la schizofrenia, l’autismo, il disturbo post-traumatico, il disturbo bipolare ma anche la depressione”.

 

 

 

 

(Photo Credit/New York Times)