La storia della bimba cacciata dal fast food era una truffa?

26/06/2014 di Valentina Spotti

La sua storia aveva fatto indignare il mondo: Victoria Wilcher una bambina di soli tre anni sopravvissuta all’attacco di alcuni pitbull, era stata “invitata ad andarsene” da un ristorante KFC del Mississippi perché le cicatrici sul viso della piccola avrebbero spaventato i clienti del fast food. L’episodio era stato raccontato sulla pagina Facebook aperta per raccontare la lunga guarigione della bambina e la faccenda era diventata virale, provocando lo sdegno del web e la reazione dei vertici di Kentucky Fried Chicken, che si erano scusati annunciando un’indagine interna per far luce sull’accaduto e promettendo alla famiglia di Victoria una donazione di trentamila dollari per far fronte alle spese mediche della bimba. Negli ultimi giorni, tuttavia, la storia di Victoria ha preso una piega differente: e sorge il sospetto che possa essersi trattato di una truffa ai danni non solo di KFC, ma anche delle tante persone che avevano voluto partecipare alla gara di solidarietà per la piccola.

Foto: Facebook/Victoria's Victories
Foto: Facebook/Victoria’s Victories

LA STORIA DI VICTORIA – Subito dopo che la nonna di Victoria aveva denunciato il fatto sulla pagina Facebook dedicata alla storia della nipotina, la dirigenza di KFC era intervenuta spiegando voler andare a fondo della questione per capire se un dipendente della catena di fast food potesse realmente aver chiesto ai famigliari di Victoria di portarla via dal ristorante. Prima che tutto questo accadesse, però, era stata aperta anche una sottoscrizione su GoFundMe che, da quando la storia era balzata agli onori della cronaca, aveva raccolto in soli dieci giorno ben 135.000 dollari da destinare alla famiglia di Victoria, perché potesse far fronte alle alte spese necessarie per restituire alla bambina la funzionalità della mandibola e del naso, distrutti dai morsi dei cani. Da un paio di giorni, tuttavia, la sottoscrizione è stata bloccata e la pagina Facebook Victoria’s Victories è addirittura scomparsa: alla base ci sarebbe un articolo di un quotidiano locale che cita fonti vicino a KFC che affermano che quel 15 maggio Victoria non sarebbe mai entrata in quel fast food insieme ai nonni per poi uscirne in lacrime poco dopo.

«VICTORIA NON È MAI ENTRATA IN QUEL FAST FOOD» – La notizia viene da Laurel Leader-Call, una testata di locale della Contea di Jones, che lunedì ha pubblicato un articolo in cui, citando una fonte vicina all’indagine di KFC, si spiegava che i vertici della catena avrebbero visionato i filmati delle telecamere di sicurezza piazzate fuori dal fast food di Jackson: nei video non si vedrebbe nessuna bambina simile a Victoria e quel giorno il registratore di cassa non avrebbe battuto l’ordinazione di un purè di patate – quello che, stando al racconto della nonna, Victoria avrebbe ordinato perché impossibilitata a masticare. La fonte in questione, che ha chiesto di rimanere anonima, è con tutta probabilità un dipendente del fast food stesso che sorge vicino all’ospedale, che oggi afferma:

Non abbiamo mai cacciato nessuno, e abbiamo visto persone messe veramente male venire nel nostro ristorante direttamente dall’ospedale. Abbiamo avuto persone che si erano prese uno sparo in faccia, che avevano tubicini che gli uscivano da tutte le parti. Non abbiamo mai chiesto a nessuno di andarsene…

 

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LE DONAZIONI PER VICTORIA – L’articolo di Laurel Leader-Call va a fondo anche sulla questione delle donazioni, che sarebbero state molto scarse fino a quando la storia di Victoria non era diventata virale:

Sono stati raccolti più di 135.000 dollari attraverso il sito di donazioni. La sottoscrizione era stata creata dalla Bates [La donna che si occupava di gestire anche la pagina Facebook Victoria’s Victories NdA] il 28 aprile scorso. Fino a quando la storia del fast food non è saltata fuori c’erano state sette donazioni per un totale di 595 dollari. […] Il 13 giugno, quando la storia di KFC è diventata virale ci sono state 46 donazioni. Il 14 giugno hanno fatto una donazione 164 persone, il 16 giugno sono state 1.085.

Secondo quanto riportato da Laurel Leader-Call, la famiglia di Victoria avrebbe avuto problemi con l’assicurazione e, qualche settimana fa, sulla pagina Facebook era comparso un esplicito invito a donare denaro per aiutare la bambina. Le rivelazioni del quotidiano, naturalmente, hanno destato sorpresa e sono state prese sul serio dalla direzione di GoFundMe che ha comunicato di aver temporaneamente sospeso la sottoscrizione in attesa di capire l’evoluzione della storia. In molti chiedono chiarezza anche sulle sorti di qui 135.000 dollari già raccolti.

KFC METTE LA PAROLA FINE – Prima che la pagina Victoria’s Victories sparisse dal web, la famiglia della bimba avrebbe pubblicato un messaggio in cui si assicurava la veridicità di quanto accaduto e si sosteneva che l’indagine di KFC non si era ancora conclusa. Tuttavia, nelle ore scorse, Laurel Leader-Call ha riportato le parole di un portavoce di KFC, che ha confermato che nessuno dei dipendenti del ristorante avrebbe mai chiesto alla bambina di andarsene, mettendo quindi la parola fine sull’intera faccenda. Tuttavia l’azienda avrebbe deciso di donare lo stesso quei trentamila dollari promessi a Victoria «sperando – conclude il comunicato – che Victoria resti nelle preghiere di tutti».

(Photocredit: Facebook/Victoria’s Victories)

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