La strage di mucche

27/03/2012 di Dario Ferri

Le fiamme divampate in un allevamento della provincia di Vicenza, nelle campagne tra Monticello Conte Otto e Sandrigo, hanno causato la morte di 50 mucche e gravi danni alle stalle che le accoglievano.

50 BOVINI UCCISI DALLE FIAMME – I bovini sono stati uccisi dalle fiamme e dal materiale plastico infuocato dei capannoni. Non si esclude la pista del dolo. Lo racconta Giulia Armeni sul Giornale di Vicenza:

Cinquanta bovini morti, mezzo capannone distrutto, oltre centomila euro di danni. Questo il pesante bilancio del violento incendio divampato ieri notte nell’allevamento dell’azienda agricola Bertinazzo in via Villa Rossi e Casoni, nelle campagne tra Monticello Conte Otto e Sandrigo. Un duro colpo per i fratelli Girolamo, Gilberto ed Enzo Bertinazzo, titolari assieme ai figli Fabio, Francesco, Stefano e Matteo della storica azienda, una delle più floride della zona, attiva da oltre mezzo secolo. Era da poco passata la mezzanotte quando dalle finestre della loro abitazione, situata al di là della strada in cui sorge l’allevamento,Girolamo si è accorto delle fiamme che lambivano le balle di fieno posizionate ai lati delle stalle e utilizzate durante il periodo invernale per proteggere gli animali dal vento e dalle temperature rigide. Subito è scattato l’allarme. Familiari e vicini si sono subito impegnati in un’affannata corsa contro il tempo per salvare le 250 mucche da latte che si trovavano nella stalla. Le fiamme erano già alte quando gli allevatori sono riusciti ad aprire i cancelli e a far disperdere le bestie nelcampo adiacente, ma per 50 bestie non c’è stato nulla da fare.Venti sono morte a causa delle ustioni riportate, mentre per le altre, tra cui anche dodici vitellini, non si è potuto far altro che abbatterle, viste le gravissime condizioni in cui versavano.

LA PISTA DEL DOLO – L’intervento dei vigili del fuoco non è bastato ad evitare la strage. Gli inquirenti valutano anche l’ipotesi del dolo. Continua Armeni sul Giornale di Vicenza:

«Le mucche erano terrorizzate e anche quando abbiamo aperto le recinzioni per liberarle ci hanno messo parecchio tempo ad uscire dalle stalle», raccontano con amarezza papà Girolamo e il figlio Fabio. A causare la maggior parte dei decessi, più che il fuoco in sé, le colate di materiale plastico che dal tetto bruciato del capannone si sono riversate sulle bestie intrappolate, provocandone la terribile morte. Sul posto sono intervenuti quattro automezzi dei vigili del fuoco di Vicenza e Schio, che per domare le fiamme hanno lavorato senza sosta fino alle cinque del mattino. Altri focolai ancora presenti sul tetto del capannone sono stati spenti durante un sopralluogo compiuto dai pompieri alle 10 di ieri. Sempre nella mattinata sono stati eseguiti i primi rilievi da parte dei carabinieri della stazione di Sandrigo, ai quali, assieme ai pompieri della centrale di Vicenza, sono affidate le indagini per tentare di risalire alle cause. Gli investigatori, viste le caratteristiche dell’incendio, non escludono la pista del dolo.

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