La studentessa che mette all’asta la verginità per 400mila dollari

21/03/2014 di Redazione

Secondo quanto riportato da Bild, una studentessa statunitense di 27 anni che si firma sotto lo peseudonimo di Elizabeth Raine ha messo all’asta la sua verginità per la cifra di 400 mila dollari. Per la ragazza si tratta solamente di un «modo facile per ottenere del denaro». Per aggirare le leggi estremamente severe sulla prostituzione negli Stati Uniti, l’asta si svolgerà a Sidney  1° aprile, cosa che potrebbe anche far pensare ad uno scherzo. Il 35% dei profitti verranno donati alle strutture che aiutano le donne in difficoltà.

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Foto: elizabeth-raine.com

L’ASTA – Per la ragazza, che a 27 anni non ha ancora avuto un raporto sessuale «il sesso è solamente sesso. Non ho nessun attaccamento emotivo alla mia verginità, ecco perchè questa cosa mi viene facile». La ragazza ha detto anche di non essersi mai innamorata. «La mia verginità mi si adatta come un guanto, non riesco ad immaginare di perderla in un modo diverso», scrive sul suo blog “Musings of a Virgin Whore” (Riflessioni di una prostituta vergine). Elizabeth ritiene che la sua idea sia “innovativa” e racconta che i suoi genitori erano convinti della sua iniziativa e anche che suo fratello, di idee conservatrici, ma non ha fatto nulla per fermarla.

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UNA STRATEGIA DI MARKETING? – La ragazza puntualizza però che non è pronta a fare sesso con chiunque «Se dovessi sentirmi a disagio non porterò a termine l’accordo». Prima di perdere la verginità infatti la ragazza vuole entrare in contatto via Skype con il vincitore dell’asta e capire con chi ha a che fare. Non vorrebbe mai ritrovarsi faccia a faccia con uno psicopatico. Ci si chiede però se questa asta non sia solamente l’ennesima bufala o una strategia di marketing usata dalla ragazza per pubblicizzare la sua persona,come fece nel 2008 la modella Natalie Dylan, che per la sua verginità aveva ricevuto una proposta di 3,7 milioni di dollari. Inoltre ricordiamo che l’asta comincerà il 1° aprile e che quindi potrebbe trattarsi di uno scherzo.

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