L’adolescente che uccide il compagno gay perché gli fa delle avances

22/11/2011 di Claudia Santini

Un ragazzo californiano sostenitore della supremazia della razza bianca confessa l’omicidio

Un adolescente californiano si è dichiarato colpevole dell’omicidio di secondo grado del compagno gay, un 15enne ucciso a colpi di pistola. La tragedia si è consumata dopo che la vittima ha fatto avances sessuali indesiderate al ragazzino omicida.

CRIMINE D’ODIO – Il motivo che ha spinto Brandon McInerney a uccidere, ovvero la forte carica emotiva, potrebbe aggiungere un peggiorativo alle accuse: il crimine d’odio. McInerney, che aveva 14 anni al momento della sparatoria avvenuta nel 2008, sarà condannato a 21 anni di carcere senza possibilità di sconti per buona condotta. Il ragazzo comparirà davanti a un giudice nel mese di dicembre. Il caso ha attirato grande attenzione a causa della sua scioccante premessa: McInerney, in un impeto di rabbia omofobico, ha ucciso il compagno di classe Larry King perché offeso da come la vittima era vestita ed interagiva con lui. McInerney, ora 17enne, ha preso una pistola e si è seduto in un laboratorio informatico con King.

DUE SETTIMANE DOPO – Poi ha sparato alla testa del ragazzo e, quando questo è caduto a terra, ha continuato a martoriarlo. King è morto due settimane dopo quando sono state staccate le macchine che lo tenevano in vita. A peggiorare la posizione di McInerney vi è anche la sua filosofia di vita, legata alla supremazia bianca che vede l’omosessualità come un abominio. La polizia ha trovato disegni di ispirazione nazista a casa dell’omicida, incastrato anche dal parere di un esperto in crimini di questo tipo. Il padre di King ritiene che una sentenza di 21 anni per l’omicida sia fin poco per il crimine commesso.

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