La bufala dell’alieno da 14 centimentri

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I meccanismi che tengono in vita certe storielle a lungo sono sempre gli stessi. Il caso di Oscar Muñoz l'uomo che ha ritrovato la strana creatura, perché non di manufatto si tratta

L’Alieno di Atacama da anni concentra su di sé l’attenzione di furbi e mattocchi, ma soprattutto di furbi che cercano di lucrare sui mattocchi.



 



LO SCOPRITORE – Oscar Muñoz è il nome dell’uomo che ha ritrovato la strana creatura, perché non di manufatto si tratta. Collezionista di memorabilia di quella che fu “l’era dei nitrati” nella regione, colleziona bottiglie e piccoli oggetti che raccoglie nelle città fantasma che un tempo vivevano al seguito delle grandi imprese minerarie.  Muñoz trovò la cosa nella città abbandonata di La Noria a circa 50 chilometri dalla capitale provinciale Iquique. Si trattava di una minuscola figura umana, 14 centimetri in tutto, rinvenuta scavando nei pressi di una chiesa, avvolta in un telo bianco trattenuto da un nastro viola.

UN FETINO – La zona è in pieno deserto dell’Atacama, considerata l’area più arida del pianeta e decisamente povera, tanto che Muñoz vendette l’eccezionale ritrovamento per meno di 100 dollari al proprietario di un pub, che ci guadagnò decisamente esponendolo e chiedendo soldi per fotografarlo. Poi è stato comprato da uno spagnolo ed è volato in Europa, dove il suo proprietario lo ha prestato alla scienza, che ah concluso quello che avevano già concluso gli esperti cileni: si tratta di un feto umano. Così nel  2007 uno studio condotto da Francisco Etxeberria (professore di Medicina Legale e Forense dell’Università dei Paesi Baschi (UPV), presidente della Società di Scienze di Aranzadi, segretario dell’Associazione Spagnola di Paleontologia e vice direttore dell’Istituto di Criminologia di Vasco).



ARRIVA L’AMERICANO – In Spagna lo incontra poi Steven Greer, fondatore del Disclosure Project, del Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence e anche di The Orion Project, che pensa bene di offrire al suo fortunato proprietario la possibilità di un’analisi del DNA del fetino, che per molti nel frattempo è diventato “l’alieno di Loria” (o dell’Atacama), soggetto di diverse trame per lo più respinte per primi proprio da molti ufologi, che pure ritengono l’area prediletta visitatissima dagli extra-terrestri.

ESTIQATSI DICE – La presentazione del documentario Disclosure dice che unirà i puntini e sconvolgerà il mondo. Questo film includerà testimonianze sulla segretezza degli UFO, spiega la connessione alla Free Energy e fornisce la visione del Contatto con le civiltà ET come testimoniato dalle squadre di contatto CE-5. tra gli scopi dell’associazione  c’è la ricerca di fondi per studi sul moto perpetuo e altre soluzioni per energia gratuita, libera. L’alieno invece diventa protagonista di Sirius, un documentario dedicato e annunciato a gennaio dicendo che il DNA della creatura… non può essere classificato medicalmente. Ad aggiungere mistero dove non ce n’è, Greer dice che non si sa dove e quando sia stato ritrovato di sicuro, mentre la sua storia è tracciabilissima, tanto più che è emersa quando già la rete era abbastanza matura e ubiqua da farne una star fin da subito.

È umano – Poi si scoprirà che il  DNA ha confermato la natura umana del reperto, affondando quindi ogni residua speranza nell’xtra-terrestre, anche se il dottor Garry Nolan, direttore di biologia cellulare alla Stanford University’s School of Medicine in California che ha eseguito gli esami ha finito per mettere in campo un altro mistero. Secondo i test la creaturina non sarebbe proprio un feto, ma un bambino di qualche anno. Ipotesi che la scienza medica respinge, da qui il claim pubblicitario di Greer, che i suoi polli li conosce. Il Dna ha confermato anche con probabilità molto alta la discendenza dalla popolazione locale e il sesso, maschile.

COMPRATENE TUTTI – Per i media cileni non è più un mistero da tempo e anche in Spagna è durato poco, ma ora Greer ha trovato il modo di ravvivare la sua storia, tanto che a dispetto delle analisi va a spiegare in giro che proprio quel “umanoide” è la prova della discesa degli alieni sulla terra. Greer, che fino agli anni ’80 faceva il medico, racconta di aver incontrato gli alieni due volte e da tempo si è buttato in questo genere d’iniziative, diventando di fatto produttore di “documentari” e iniziative che evidentemente hanno un loro mercato. Sirius si vende a 9.99$ con lo slogan “è tempo per te di sapere” ed è stato preceduto da una vera e propria campagna di lancio con anticipazioni iperboliche sui siti amici, tanto che il trailer è già stato visto quasi un milione di volte, anche se i commenti (circa 1500) che ha raccolto sono largamente negativi. C’è poi da dire che nulla è lasciato al caso e il prodotto è molto professionale, tanto che lo stesso film può essere considerato a sua volta uno spot che invita a finanziare le altre attività di Greer.

LA CONCLUSIONE – Una notevole capriola quella di Greer, che in fin dei conti deve rientrare comunque delle spese di produzione, ma se non altro la risposta della scienza al presunto mistero è stata chiara, escludendo l’ipotesi aliena. Per il resto ha un’importanza relativa se si tratti poi di un’eccezione dell’evoluzione o più semplicemente di un caso straordinario di conservazione in un ambiente noto anche per la presenza delle mummie dell’Atacama, giunte fino ad oggi integre proprio in virtù del clima estremamente secco.