L’alunna che va al club di scambisti con la sua prof
19/03/2014 di Ferma Restando
Adesso c’è anche il nome del club. Si chiama Imperial il club di scambisti (in realtà una specie di discoteca in aperta campagna) dove, secondo l’accusa, un’insegnante ha portato due sue alunne chiedendo loro poi il silenzio sulla storia e minacciando una bocciatura in caso contrario (lei è sotto processo per violenza privata). La Stampa racconta oggi i dettagli della storia riportati dall’alunna:
Il racconto di Giorgia continua: «Appena entrati nel locale e arrivati nella zona riservata, ho notato diverse persone, in gran parte uomini e diverse donne, nudi, che si accoppiavano. Sabrina vedendomi agitata mi tranquillizzò e mi spiegò che lì aveva conosciuto il suo ex fidanzato». Poi la ragazza rimane seduta sui divanetti con Michele, un loro comune amico, mentre la sua insegnante si allontana: «Poco dopo l’ho vista, seminuda, mentre faceva sesso con due uomini ». La seconda volta che Giorgia esce con Sabrina portano con loro un’altra studentessa, ma è minorenne. Per poter entrare nel privé firma su un foglio una falsa data di nascita. Cosa videro? Sempre la stessa scena: corpi avvinghiati sui divanetti.
E pubblica anche una foto tratta dal profilo Facebook dell’insegnante della scuola di estetiste, ex cubista:
Intanto dalla storia escono altri particolari, che però ad occhio non sembrano essere molto di più di uno scherzo tra ragazze:
È Federica a raccontare, per esempio, che un giorno l’insegnante avrebbe mostrato loro un babydoll da infermiera con tanto di tessuto trasparente e pizzo bianco. «Ce lo ha fatto vedere e ci ha detto che lo avrebbe indossato la sera stessa con il suo fidanzato ». L’ex docente ora non parla. Lo fa attraverso il suo avvocato, StefanoCatalano: «È una tempesta in un bicchiere d’acqua, chiariremo tutto durante il processo» taglia corto il legale. Anche la storia delle minacce. Perché Sabrina Z. ha sempre sostenuto di non aver mai pronunciato quelle parole. «Non ce n’era motivo, la scuola era già finita e non avrei potuto bocciare nessuno».
Intanto l’altroieri è cominciato il processo:
Tanto è bastato agli inquirenti per farla finire dritta davanti al giudice. Ieri, tra l’imbarazzo dei presenti, la vicenda è stata ricostruita nell’aula a piano terra del Tribunale di Ivrea. Sabrina Z., capelli neri raccolti, sopracciglia curate, scarpe questa volta rigorosamente senza tacco, si è presentata a fianco del suo avvocato. Ha ascoltato e preso appunti mentre Michele, 46 anni, di Torino, l’uomo che quella sera aveva portato con la sua auto le tre donne al club privé, ha raccontato la sua versione dei fatti.