Laura Boldrini contro il Natale nella scuola, la nuova frontiera dell’ultrabufala

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Ormai non c'è più bisogno nemmeno di un articolo per generare ondate di indignazione a portata di click

“E’ sbagliato festeggiare il Natale nelle scuole”, con queste parole Laura Boldrini, a meno di un mese dalla festa più amata da grandi e piccini, ha scosso l’internets italiano. Ovviamente Laura Boldrini non ha mai proferito queste parole: si tratta della nuova frontiera della bufala dell’ormai noto Ermes Maiolica, che con questa sua ultima opera concettuale ha voluto augurare buon Natale ai boccaloni della rete.



LAURA BOLDRINI, IL NATALE E TZE TZE – Già, perché questa non è una bufala classica, ma ha almeno ben tre livelli di lettura. Il primo è la bufala in sé, la falsa notizia del virgolettato inesistente di Laura Boldrini. La seconda, più sottile, è il fatto che questa notizia sia stata fatta circolare da Tzé Tzé, organo di informazione facente capo alla Casaleggio Associati. Ma a ben vedere, Tzé Tzé non ha mai pubblicato questa foto né su Facebook né su Twitter. Il terzo livello è l’estremizzazione della bufala: ormai non c’è più bisogno nemmeno di scrivere un falso articolo. Basta una foto per generare commenti indignati, condivisioni alterate e tutta la trafila che tristemente ormai conosciamo.



DELL’INFORMAZIONE E DEI CREDULONI – Una riflessione è a questo punto d’obbligo: il fenomeno delle bufale in rete, nato dopo che le prime “lerciate” avevano ricevuto inaspettato clamore perché ritenute vere, non è più solo un fenomeno nato e prosperato all’insegna dello speculare sulla creduloneria, né si può accusarlo di farla prosperare: in questo caso abbiamo a che fare con una semplice foto, che ha ingannato sia chi l’ha presa per vera, sia chi ha capito il primo livello fittizio ma non il secondo. Questo c’insegna che a volte vediamo le notizie con l’occhio di chi è di parte, e lo interpretiamo fino a quando ci fa comodo. La nuova frontiera dell’ultrabufala, una sorta di inception bufalara, è solo la naturale evoluzione di un sistema di prese in giro che dovrebbe far riflettere, piuttosto che indignare. Oggi infatti chi lo pratica lo fa con spirito goliardico e di denuncia. Domani potremmo non essere così fortunati.