Di Andres Serrano vi abbiamo accennato ieri, in occasione degli atti di vandalismo contro due sue opere esposte in una galleria avignonese. Oggi l’artista è stato intervistato da Liberation.
EDUCAZIONE CATTOLICA – Quando abbiamo scoperto che Andres Serrano ha ricevuto un’educazione cattolica abbiamo capito di più circa la sua propensione alla dissacrazione, appunto, e la sua propensione per l’utilizzo nei suoi lavori di secrezioni umane varie tipo pipì, sangue, sperma, latte materno eccetera e la sua attrazione per il sesso e la morte. Oggi abbiamo incrociato un’intervista dell’artista rilasciata a Liberation, perché anche noi ci siamo chiesti quanto Serrano ci sia rimasto male per ciò che è successo alle sue opere.
RIMASTO MALE – Il giornalista infatti gli chiede se c’è rimasto male. “Trovo la cosa estremamente triste, e imprevista.” Dice Serrano. Sì, c’è rimasto male, ed è scioccato che una sua opera realizzata decenni fa abbia ricevuto un trattamento simile. Cosa pensa della riapertura dell’esposizione con le opere danneggiate? “Si tratta di un’ottima decisione, per molti motivi. I visitatori potranno apprezzare la bellezza dell’opera, anche se è vandalizzata. In ogni caso, potranno giudicare loro stessi.” Chissà se qualche visitatore ignorante come noi non si accorgerà nemmeno della differenza.
CONTESTAZIONI – Serrano si dice sorpreso, ma non è la prima volta che viene contestato. “Si è trattato di casi isolati, in Svezia e in Australia. E negli Stati Uniti. Comunque al mio paese la contestazione non è mai arrivata alla violenza che è stata espressa ad Avignone.” Come si spiega l’artista questa recrudescenza di polemiche sul suo lavoro? “C’è gente che ha bisogno di sfogare le proprie frustrazioni, e in questo caso qualcuno se l’è presa con il mio lavoro. Ho già detto che c’è stato un totale fraintendimento dell’opera. Io sono cristiano, e sono un artista cristiano. La mia casa è piena di opere d’arte sacra del XV e del XVI secolo. Non sono un bestemmiatore, non ho alcuna simpatia per la blasfemia. Sono proprio tutto il contrario.”
TITOLI DESCRITTIVI – Ma il titolo, Piss Christ, Cristo nella pipì, non pareva un po’ provocatorio? “Sono un artista che lavora con la fotografia. I miei titoli hanno un carattere letterale e sono meramente descrittivi. Se realizzo un’opera monocromatica con il latte o il sangue, la intitolo “latte” o “sangue”. Il titolo non contiene nessuna ostilità nei confronti di Cristo o della religione. È semplicemente una descrizione. Con l’opera volevo spiegare cosa ha passato Gesù.”
SOGNO NEL CASSETTO – Poi veniamo a scoprire che l’artista ha un sogno nel cassetto. “Vorrei lavorare in Vaticano, realizzare una grande opera di argomento religioso a Roma. Vorrei che la Santa Sede comprendesse che sono un artista profondamente cristiano dei nostri tempi.” Glielo auguriamo, davvero. Il Vaticano nel corso della sua millenaria storia ha dato lavoro a molti artisti che non erano grandi simpatizzanti delle gerarchie religiose. Ma erano grandi artisti.