Le auto che costano poco, pochissimo

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Le vetture a basso prezzo si fanno sempre più largo. Volkswagen pensa ad un modello da 6/8 mila euro per il mercato asiatico. Renault e Datsun vogliono scendere a 2.300. In Italia cresce la Dacia

Il minor reddito procapite dei paesi in via di sviluppo e la crisi che frena la crescita economica in America e Europa impone un netto cambio di strategia delle case automobilistiche, negli ultimi tempi sempre più orientate verso il low cost. Sempre meno status symbol, infatti, il più diffuso dei mezzi di trasporto, nelle zone più e meno ricche, viene scelto con occhio maggiormente attento al prezzo piuttosto che ad accessori e confort garantiti.



 



VOLKSWAGEN A 6/8MILA EURO – All’auto, dunque, si chiede l’affidabilità che basta per garantire il trasporto: perdono appeal vetture di lusso e le medio-grande cilindrate, ed esplode la concorrenza tra i modelli un po’ spartani. I produttori rispondono a dovere per assecondare i bisogni dei consumatori asiatici che vogliono muoversi autonomamente e dei vecchi mercati afflitti da un futuro incerto. Volkswagen, ad esempio, sta lavorando all’introduzione di un nuovo marchio per vetture a basso costo con tre modelli ai quali fare concorrenza alla Dacia, la casa low cost della Renault, così come al gruppo Hyundai-Kia e alla Fiat, sempre attente ai modelli più accessibili. Secondo quanto riportato pochi giorni fa dalla rivista tedesca Auto Bild i manager della azienda tedesca  puntano alla produzione, a partire dal 2015, di una berlina, un’utilitaria e un Mini Van di prezzo compreso tra i 6mila e gli 8mila euro, da realizzare in Cina e in India, ma da commercializzare anche nel Vecchio Continente. Il progetto potrebbe essere avviato già a fine anno, per essere poi ultimato alla fine del 2014.

UNA DATSUN DA 2.300 EURO – Non resta a guardare la Renault, che ha deciso di riportare in vita il vecchio marchio Datsun, che fine agli anni ’80 campeggiava su auto prodotte dalla Nissan, oggi controllata dalla casa francese. L’intenzione è quella di giungere alla realizzazione di una vettura da 3mila dollari (circa 2.300 euro) da vendere in paesi emergenti come Indonesia, India e Cina, dove il mercato automobilistico vive una crescita esponenziale, e capace di sfidare il successo dell’indiana Tata Nano, in vendita ad un precco che si aggirà intorno ai 2.200 euro. I margini per sfondare ci sono. Gli analisti prevedono che in Indonesia, ad esempio, il numero della auto vendute (circa 900mila l’anno) raddoppierà entro cinque anni.



IL BOOM DI DACIA – Per quanto concerne la piazza Europea, sul fronte del low cost Renault è impegnata attraverso Dacia, controllata al 100%. Prodotte a Mioveni, in Romania, le vetture segnate dal marchio lanciato nel 1968 dal presidente Ceausescu, si confermano come le più accessibili del mercato continentale. I costi di produzione vengono abbattuti fino al 50% grazie al ricorso di parti prodotte dalle case-sorelle. Gli italiani già hanno risposto positivamente all’offerta qualche tempo fa (+17,2% di immatricolazioni tra il 2010 e il 2011 di vetture Dacia, che propone ben cinque i modelli sotto i 12mila euro, di cui tre inferiori ai 10mila).

 

L’ITALIA SCOPRE IL LOW COST – Anche in Italia, dunque, l’intero settore delle auto low cost acquista spazio. Aumentano sia il livello delle vendite (è successo negli ultimi anni ed anche nel 2012), sia il numero di modelli disponibili caratterizzati, insieme, da buona qualità e prezzo contenuto. Un andamento che segue il tasso del mercato complessivo del ‘basso costo’, cresciuto – stando ai dati di Assolowcost, associazione delle imprese del ‘low cost di qualità’ – del 7% nel 2011 (rispetto al 2010) e in netta salita anche nell’anno in corso (5-7%).

LE MENO COSTOSE – Secondo i dati diffusi da ‘Al volante’ sono 7 i modelli di auto disponibili in Italia sotto i 9mila euro. Ad esempio la Dacia Sendero, 75 CV di potenza, parte da 7.350 euro, ed è capace di garantire, spazio, visibilità e ottime sospensioni. La Dacia Logan MCV, motori dai 75 agli 84 CV, costa almeno 8.950 euro, ed offre un bagagliaio ampio e buona abitabilità. Con la Dr 1, disponibile a partire da 7.980, è invece possibile mantenere bassi i consumi di carburante, sia nella versione 1.1 a benzina, sia nella versione Gpl. Come pure nel caso della Dr 2, in vendita da 8.980 euro, considerata agile e scattante. Ford, poi, propone la Fusion City, che costa almeno 8.750 euro, ha un potente impianto frenante e, per l’altezza dal suolo, è adatta ad affrontare anche uno sterrato non troppo impegnativo. La Hyundai i10, 8.850 euro, viene definita come spaziosa, comoda e ben rifinita all’interno. Infine, c’è la Nissan Pixo, 8.300 euro, una vettura maneggevole pensata per la città. Chi sa accontentarsi, insomma, ha poco da reclamare.