Le famiglie divise dal confine che si riabbracciano dopo anni

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Pyongyang torna a concedere gli incontri tra i nuclei famigliari divisi tra Corea del Nord e del Sud

Fratelli che non si vedevano da sessant’anni, zii che conoscono per la prima volta i propri nipoti, ormai adulti. Tutti si stringono in un abbraccio e si sciolgono in lacrime. Altri scattano foto ricordo. Ottanta cittadini sudcoreani hanno potuto riabbracciare, dopo anni, i propri famigliari che vivono al di là del confine, divisi da quella guerra combattuta nei primi anni Cinquanta che ha sancito la separazione tra le due Coree.



COME I BERLINESI DOPO LA CADUTA DEL MURO – Qualche ora trascorsa insieme in un resort tra le montagne della Corea del Nord: tanto è durato l’incontro, atteso da anni e immortalato dalle telecamere e dai fotografi di tutto il mondo che, per intensità emozionale, lo hanno paragonato agli abbracci dei berlinesi subito dopo la caduta del Muro.



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FAMIGLIE DIVISE DA UN CONFINE – Fino al 2010, Pyongyang permetteva quasi regolarmente a piccoli gruppi di persone di incontrare i propri parenti al di là dal confine. A causa dell’acuirsi delle tensioni tra i due paesi, tuttavia, gli incontri sarebbero stati sospesi per qualche anno, lasciando intere famiglie senza possibilità di comunicare tra loro. Solo oggi la Corea del Nord sarebbe tornata a concedere ai cittadini il privilegio di riabbracciare i propri cari. Per gli ottanta sudcoreani, tuttavia, il momento di riattraversare il confine è arrivato forse troppo presto: «Ho provato a non piangere. Cerca di stare bene» – con queste parole Lee Myeong-Ho, 82 anni, ha salutato il fratello Lee Chol-Ho, prima di salire sul pullman che lo avrebbe riportato al Sud, lasciando Chol-Ho al Nord.



 

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TORNERÀ UNA SOLA COREA? – Park Yang-Gon, 53 anni, non vedeva suo fratello Yang Soo dal 1972, dal giorno che fu rapito mentre si trovava sulla sua barca e portato al Nord: «Se ti manterrai in salute potremmo incontrarci ancora» dice Yang-Gon. E il fratello risponde con una nota di speranza: «Ci incontreremo d nuovo quando ci sarà la riunificazione. Ho fiducia».

(Photocredit: Al-Jazeera)