Le giovani no euro in rivolta contro il femmismo su Facebook

21/03/2014 di Andrea Mollica

Le giovani militanti no euro di Alternativa per la Germania hanno organizzato una protesta contro il femminismo. Le ragazze e giovani donne hanno postato su Facebook foto che le ritraggono con cartelli che spiegano la loro opposizione al movimento che si è battuto per il riconoscimento dell’uguaglianza femminile. Una lotta ormai esauritasi per le giovani no euro, in questo in linea con altri partiti anti UE, che nella loro novità programmatica di sempre più forte ostilità a Bruxelles ripropongono gli antichi schemi delle forze conservatrici.

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NO EURO CONTRO IL FEMMINISMO – Il femminismo ha esaurito la sua funzione e non ha più senso, secondo le ragazze e donne che militano nella sezione giovanile di Alternativa per la Germania. Le giovani no euro, a poche settimane dalle fondamentali elezioni europee, le prime dove il movimento contro la moneta unica potrà ottenere una probabile rappresentanza all’interno delle istituzioni, hanno inscenato una campagna virale. Su Facebook infatti le giovani militanti di AfD si sono fatte ritrarre mentre brandivano cartelli con slogan contro il femminismo, una linea che come rimarca il quotidiano tedesco Die Welt conferma lo spostamento conservatore dei no euro. Dopo il mancato ingresso al Bundestag delle ultime federali, Alternativa per la Germania si è spostata da partito focalizzato su un solo tema, la lotta all’euro contrario agli interessi tedeschi, a formazioni più classicamente conservatrice. Una strategia che punta ad occupare lo spazio a destra della Merkel lasciato libero dai liberali, e dalla stessa Union, sempre più moderata e socialdemocratica in politica economica.

ANTIFEMMINISMO NO EURO – Die Welt evidenzia gli slogan anti femministi che caratterizzano la nuova campagna Facebook delle giovani no euro, che questa volta hanno occupato uno spazio mediatico rilevante in un partito che conta prevalentemente maschi. « Non sono femminista, perché la parità di trattamento tra uomini e donne è stata ormai raggiunta. Adesso tocca alle stesse donne prendersi la responsabilità di realizzare le proprie chance», scrive na giovane militante di AfD. Un’altra ragazza scrive invece di non essere femminista perché vuole raggiungere i suoi obiettivi professionali attraverso le sue capacità e le sue prestazioni e non grazie ad una quota. In Germania il concetto della quota di genere è ampiamente dibattuto, visto che anche nella società tedesca vige un forte predominio della componente maschile. Un concetto ribadito a suo modo da un’altra giovane no euro, che scrive: «Io non sono femminista, perché ogni donna può decidere da sola, se vuole diventare una casalinga ».

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BATTAGLIA NO EURO – Die Welt, un giornale di orientamento politico conservatore, esprime perplessità per questo tipo di campagna. Da una parte, rimarca il giornale, sembra che le militanti vogliano propagandare un’immagine ultra conservatrice di Alternativa per la Germania, dall’altra invece potrebbe essere solo una semplice provocazione. Un dato di fatto è comunque questo tipo di battaglia non sia unicamente legata ai no euro tedeschi. Uno dei modelli che ispirano Bernd Lucke e AfD, Nigel Farage, il leader degli indipendentisti britannici di Ukip, si è infatti contraddistinto in passato per un’accentuata polemica antifemminista. Farage ha rimarcato come per lui non esista una penalizzazione delle donne, perché le giovani che sono disponibili a sacrificare la propria famiglia per la carriera possono fare come gli uomini, o anche meglio di loro. Un concetto ripetuto anche dal leader del movimento giovanile no euro, Markus Frohmaier, che spiega la campagna contro il femminismo proprio con un concetto praticamente identico a quello illustrato da Nigel Farage.

CONTRO I NO EURO – Vari movimenti femministi, così come i giovani socialisti di Jusos, l’organizzazione under 35 della Spd, hanno espresso numerose critiche contro la campagna anti femminismo di Alternativa per la Germania. I giovani socialdemocratici hanno postato su Facebook alcune foto che rimarcano come la battaglia per la parità delle donne non sia ancora conclusa, in Germania come nel resto d’Europa. Conia Schulz-Strelow, responsabile di un’associazione femminista che si è battuta per le quote di genere negli organismi direttivi delle azione, Cda e consiglio di sorveglianza, illustra l’ingenuità delle giovani no euro. Secondo la Schulz-Strelow nelle giovani donne si riscontra talvolta la convinzione di potercela fare solo con le proprie capacità anche per la mancanza di esperienza di vita reale. Una riflessione condivisa da Die Welt, che sottolinea con un tono negativo e sarcastico come il reale significato di femminismo non collimi con gli slogan delle giovani no euro. Per il quotidiano tedesco le militanti di Alternativa per la Germania hanno manifestato di non comprendere come sia difficile esprimersi contro un movimento che si è battuto per rovesciare il tradizionale dominio dell’uomo nella società, tanto da chiedersi come si possa essere seriamente contro.

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