Le Iene e lo spionaggio ai danni di alte cariche dello Stato e ministri (Mattarella e Grasso compresi)

10/04/2017 di Redazione

Il presidente della Repubblica, il presidente del Senato, il ministro degli Esteri ed altre alte cariche dello Stato potrebbero essere state vittima di un’attività di spionaggio. È quanto denunciato in un’intervista rilasciata a Dino Giarrusso per Le Iene da Antonio Fiumefreddo, amministratore unico di Riscossione Sicilia spa, l’azienda controllata dalla Regione Siciliana che si occupa di riscuotere le tasse di tutti i cittadini italiani che sono residenti nell’isola (compresi gli esponenti del mondo politico che vivono a Roma ma hanno mantenuto la residenza nella regione di origine). Secondo Fiumefreddo qualcuno ha provato e prova sistematicamente a rubare informazioni su capo dello Stato e membri del governo. Ed anche sul governatore siciliano. «Abbiamo scoperto – ha affermato il dirigente – che da circa due anni le più alte cariche dello Stato vengono spiate da dipendenti di Riscossione Sicilia». «Sono stati spiati – ha precisato – il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro degli Esteri Angelino Alfano, il ministro Anna Finocchiaro, il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, io stesso, per motivi che non avevano nulla a che vedere con le pratiche esattoriali».

 

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LE IENE E LO SPIONAGGIO AI DANNI DI ALTE CARICHE DELLO STATO E MINISTRI

Insomma, i rapporti economici delle più alte cariche dello Stato – secondo Fiumefreddo – sarebbero state controllate senza un motivo. Per rapporti economici – ha chiarito l’amministratore unico di Riscossione Sicilia – s’intendono «i movimenti delle nostre carte di credito, dei nostri assegni, dove andiamo a mangiare, dove andiamo a dormire». «Tutta la nostra vita e le nostre abitudini – ha continuato – sono fatte di una tracciabilità economica. È un attività che dovremmo fare per scoprire grandi evasori, non per spiare le cariche istituzionali». Ma non potrebbe trattarsi solo di curiosità di un dipendente che ha accesso ai dati? «Un dipendente che fa centinaia di accessi abusivi sa di rischiare il posto di lavoro. E dubito che possa farlo per motivi di banale curiosità: se lo fa, lo fa perché qualcuno glielo ha ordinato». E ancora: «Non ho dubbi, sono ordini che vengono da fuori. Da una parte del sistema politico che da sempre ha utilizzato l’esattoria per non far pagare i grandi evasori, proteggere alcuni poteri criminali, e utilizzarla come forze di intelligence, di spionaggio, delle cariche più importanti dello Stato».

L’attività sembra essere stata particolarmente invasiva. «Il presidente della Repubblica – ha riferito Fiumefreddo – ha avuto più di venti accessi, e sono tanti. Anche il presidente del Senato Piero Grasso, una ventina. Queste posizioni sono state stampate. Per curiosità non si stampano le cartelle, i rapporti economici. Se lo faccio, lo faccio per portarli a qualcuno. Questo è estremamente grave, anche per la sicurezza della Repubblica».

(Foto: ANSA / Francesco Ammendola)

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