Le isole più pericolose del mondo

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Il Telegraph presenta una raccolta di otto isole ritenute le più pericolose al mondo per le loro caratteristiche fisiche, per la loro fauna, per i danni perpetrati dall’uomo.



ILHA DE QUEIMADA – BRASILE – Conosciuta anche come “Isola dei serpenti”, è la casa di migliaia di vipere dal ferro di lancia dorato. Si tratta di uno dei serpenti più velenosi della terra e secondo una leggenda locale ci sono cinque serpenti a metro quadro. Per anni l’unico abitante è stato il guardiano del faro, ma adesso la marina del Paese sudamericano ha vietato a tutti i civili la permanenza sull’isola.



MIYAKE-JIMA, GIAPPONE – La caratteristica principale di quest’isola è il vulcano attivo che la domina, il Mount Oyama. L’ultima eruzione nel 2005 ha lasciato come strascico, fin da allora, la fuoriuscita di gas velenosi. Gli abitanti sono costretti dal 2005 a indossare una maschera antigas.



SABA, ANTILLE OLANDESI – Secondo il sito internet del Caribbean Hurricane Network, quest’isoletta è stata la più colpita dagli uragani negli ultimi 150 anni. Ha conosciuto 15 tempeste categoria tre e sette categoria cinque. Nessun’altra parte del mondo è stata così “frullata”.

ATOLLO DI BIKINI, ISOLE MARSHALL – Questo atollo ha due pericoli: le radiazioni e gli squali. A parte i 20 test nucleari condotti tra il 1946 e il 1958, la mancanza di pesca attiva negli ultimi 65 anni ha portato la fauna marina, squali compresi, a crescere in maniera più che florida. Non è tutto. Nonostante l’atollo sia stato dichiarato sicuro nel 1997, i discendenti degli abitanti hanno rifiutato di tornare a casa.

GRUINARD ISLAND, SCOZIA – Quest’isola è stata la sede di una serie di esperimenti con armi chimiche e biologiche condotte dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale. L’isola, disabitata, venne invasa dal batterio dell’antrace, che uccise centinaia di pecore e costrinse a mettere in quarantena l’isola, la quale poi venne decontaminata negli anni 80 con centinaia di tonnellate di formaldeide, un altro materiale potenzialmente molto pericolso.

FARALLON ISLANDS, USA – Tra il 1946 e il 1970 il mare intorno a queste isole venne utilizzato come pattumiera per rifiuti nucleari. Nonostante il tempo passato, ancora non si sa come le scorie possano aver influito sull’ambiente circostante. Secondo alcuni, qualsiasi tentativo di rimozione dei fusti contenenti le scorie potrebbe creare ancora più danni rispetto a lasciarli lì dove stanno. E non è tutto. La locale colonia di foche rappresenta una calamita per i grandi squali bianchi. Vi basta questo o avete bisogno di altri dis-incentivi?

RAMREE ISLAND, BIRMANIA – Nel 1945, durante una battaglia tra soldati inglesi e giapponesi, 400 componenti dell’armata asiatica furono costretti alla fuga tra le paludi che tutt’ora circondano l’isola. Peccato che vennero attaccati in massa da grandi coccodrilli marini. Il Guinness dei Primati ha registrato l’avvenimento come la più grande tragedia per l’umanità causata dagli animali. A questo punto erano meglio i colpi di fucile o la prigionia.

DANGER ISLAND, MALDIVE – Nomen Omen. Si trova a 500 miglia a sud delle Maldive, e deve il suo nome alla mancanza di ancoraggi, trasformandola in una trappola per i primi esploratori che vi arrivarono.