Le regioni più ricche d’Europa

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Secondo i dati Eurostat, c'è qualcuno che sente la crisi meno di altri. Ecco chi

La crisi mina l’Unione Europea ma la classifica delle regioni più ricche europee, diffusa da Eurostat, proclama alcuni nomi che sembrano essere esenti dalle preoccupazioni economiche: ecco quali sono.



POVERTA’ E RICCHEZZA EUROPEA – L’Europa è divisa a causa della recessione economica e così se da un lato ci si confronta con i dati italiani diffusi da Confcommercio che sanciscono la stasi sul calo della spesa fino al 2014, dall’altro si ha a che fare con la classifica diffusa da Eurostat che parla di ricchezza e proclama la potenza di Londra e pone Bolzano solo al diciannovesimo posto nella lista della ricchezza europea. La classifica riportata da Krone.at fa notare come Vienna sia ancora tra i nomi più economicamente forti europei in base al calcolo del prodotto interno lordo del 2010 stimato su un confronto europeo.

 



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I PIU’ RICCHI – La classifica diffusa ieri da Eurostat è perfettamente coerente con la situazione economica italiana perché nella lista delle città più ricche d’Europa, la si vede spuntare solo al diciannovesimo posto per merito di Bolzano. Non a caso, la Confcommercio nelle ultime ore ha lanciato l’allarme perché entro la fine dell’anno, i poveri nel nostro paese arriveranno alla cifra di 4 milioni. La cifra è in aumento rispetto a quella di 3,5 milioni stimata dall’Istat per il 2011. “Abbiamo sulle spalle il peggiore anno italiano per quanto riguarda la materia dei consumi. Le variabili economiche tendono a peggiorare dal 2007, il calo dei consumi affonderà ancora del -2,4%, mentre si prevede una crescita dello 0,3% per il 2014” ha fatto sapere Confcommercio. Il dato è anche frutto dell’alto tasso di disoccupazione. Insomma, chi si salva in Europa? Nell’analisi di 41 regioni il PIL pro capite superiore al 125% vede in lista otto città tedesche, cinque nei Paesi Bassi e in Austria. Vienna dopo il crollo all’undicesimo posto, è tornata di nuovo nella decina. In definitiva, in tutto il territorio austriaco la produzione media si attesta su un dato del 127% ma Londra con il 328% non si batte, segue il Lussemburgo con 266% e Bruxelles tiene la terza posizione con il 223%. Amburgo è al quarto posto con il 203%, seguono Ile de France e Groningen entrambe con il 180%. Anche Praga è più alta in classifica rispetto ai dati di casa nostra e con il 172% è in ottava posizione, prima di Stoccolma al nono posto con il 168% e Vienna con il 165%.



L’ITALIA ? – L’Italia si difende con Bolzano e il suo 146% alla posizione diciannove e la regione più povera è la Campania che con il reddito inferiore al 75% è in compagnia di Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. Il rapporto Censis ha definito il Sud Italia “abbandonato a se stesso” e il divario tra Nord e Sud è sempre più insanabile. Le motivazioni? “Piani di governo poco chiari, burocrazia lenta nella gestione delle risorse pubbliche, infrastrutture scarsamente competitive, una limitata apertura ai mercati esteri e un forte razionamento del credito hanno indebolito il sistema del Mezzogiorno fino quasi a spezzarlo”. Peggio del Sud Italia solo Bulgaria e Romania che hanno ben nove nomi nella lista dei più poveri e al di sotto del 75% ci sono 68 regioni: quindici in Polonia, sette in Repubblica Ceca, Grecia e Romania e sei in Ungheria.

 

 

(Photo Credit/Getty Images)