La Lega Nord e il problema dei corsi di sci pagati ai minori rifugiati

Categorie: Cronaca, Italia

Una europarlamentare presenta una interrogazione sugli «ennesimi trattamenti di favore nei confronti di clandestini presunti profughi». Ma nella struttura sono ospitati anche bambini italiani

Oggi Libero riporta una polemica sollevata dalla Lega Nord relativa ad alcuni ragazzini profughi che frequentano un corso di sci a Paluzza, sulle Alpi carniche. Si tratta di sedici ragazzi migranti, tra i 10 e i 17 anni, ospiti della comunità “Bosco di Museis”. A sollevare la questione è stato il responsabile per la sicurezza della sezione locale della Lega Nord, Stefano Mazzolini che, vedendo i ragazzini sulla pista, aveva preso informazioni sull’iniziativa. «Coi nostri soldi – ha dichiarato alla stampa – paghiamo la settimana bianca ai profughi. Chi paga il corso e il noleggio degli sci? I contribuenti, la scuola, o chi li ospita in albergo? Nessuno pensa ai nostri bambini, alle famiglie che non arrivano a fine mese e che non possono sciare».



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QUANTO COSTA IL CORSO DA SCI PER I MINORI MIGRANTI E CHI LO PAGA

In realtà, come ben chiarisce Giorgio Garibaldi, gestore del centro d’accoglienza, l’intero corso, noleggio sci e pista compresi, costa 28 euro a persona. Lo paga la struttura attingendo alla quota giornaliera data dai fondi europei e stilata attraverso i Comuni, una cifra che ammonta a 70 euro a minore. Non solo, i volontari che assistono i ragazzi, spiegano, lavorano a titolo gratuito. L’europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto però non ci sta e ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione Europea su «gli ennesimi inaccettabili trattamenti di favore nei confronti di clandestini presunti profughi». La cosa che fa sorridere è che tra i minori ospitati dalla comunità (udite udite) ci sono pure due ragazzi italiani.

TRA I MINORI OSPITATI CI SONO ANCHE DUE ITALIANI

«Gli ospiti del Bosco di Museis – ha spiegato Garibaldi a Rsn news – frequentano la scuola e alcuni corsi, come quello di lingua friulana ne abbiamo 28, di cui 2 italiani, per la precisione un veneziano e un triestino, altre due italiani arriveranno il giovedì. Si tratta di ragazzi con situazioni di disagio familiare, di dipendenza o disturbi del comportamento, per la cui assistenza riceviamo dai 65 ai 100 euro al giorno. Per ciascuno di loro il Comune ci assegna 70 euro, fondi messi a disposizione dalla comunità europea, con i quali paghiamo l’assistenza medica, i mediatori, gli educatori, il corso di friulano e le passeggiate naturalistiche, piuttosto che l’attività sportiva. Considero tutti quei ragazzi allo stesso modo e non vedo perché dovrebbe essere altrimenti. Il più piccolo è un afghano di dieci anni: ha forse meno diritto a fare sport di un ragazzino veneziano?».



(foto di repertorio Pixabay)