Legge di Stabilità: arriva l’ok della Camera. Prossima sfida Senato

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Il provvedimento passa ma restano diversi nodi irrisolti. Ecco le intuizioni di Palazzo Chigi e come cambia il testo dopo il primo giro di boa a Montecitorio

La legge di stabilità guadagna il suo primo sì alla Camera e passa ora al vaglio di Palazzo Madama. Dopo la fiducia al governo, Montecitorio ha dato ieri il suo via libera alla manovra e al ddl bilancio, ma i nodi restano. Da domani governo e Parlamento riprenderanno il lavoro sugli emendamenti concentrandosi su alcuni aspetti spinosi tra cui quello fiscale. Considerando le modifiche subite a Montecitorio, la manovra nel suo complesso porta effetti espansivi sul bilancio dello Stato di circa 6,7 miliardi di euro nel 2015 e di circa 2,9 miliardi di euro nel 2016. «Sono convinto che questa legge di stabilità consentirà all’Italia di avviare quell’inversione di tendenza, in termini di crescita economica e occupazionale, attesa da anni e di affrontare il 2015 con una fiducia accresciuta», ha commentato a missione compiuta il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. «Il Paese – ha aggiunto – dimostra che è possibile conciliare la stabilità dei conti con le politiche di sostegno alla crescita e all’occupazione, indispensabili per contrastare la fase prolungata di recessione».



 

Photo credit: Ufficio stampa Consiglio dei ministri

 



LEGGE STABILITÀ: I NODI IRRISOLTI – Cosa altro potrebbe emergere dalla “futura” Legge di Stabilità? Si prospetta un intervento sull’Irap a favore delle piccole e medie imprese, con un possibile aumento delle franchigie, e sulle partite Iva aumentando da 15 mila a 20 mila euro la soglia per il regime forfettario. Una via che può dipanare diverse criticità, ma che rimane ancora incompleta, dato che rimane ancora da rivedere il TFR e l’aumento della tassazione sui rendimenti dei fondo pensione. Palazzo Chigi sta valutando se condurre il prelievo sulla previdenza integrativa al 17%. Già, perché adesso la cifra si aggira al 20% secondo la prima versione della manovra. Per i fondi delle casse previdenziali si prevede un prelievo al 20 (anziché al 26%). A un petto però: che si riconvertano gli investimenti esteri su attività economiche italiane.
A Palazzo Madama si pensa ad una tassazione sulla casa con aliquote fissate tra il 2,5 e il 5 per mille sulla prima casa e tra l’8 e il 12 per mille sulla seconda. Non solo: resta da capire quanti tagli subiranno le Regioni, dato che Montecitorio si è occupata al momento solo dei tagli ai Comuni.

LEGGE STABILITÀ: I CAMBIAMENTI FATTI – Dai pasti per i poveri al finanziamento ai partiti, dagli e book (con IVA ora al 4 per cento) al bonus bebè. Ecco le principali novità dopo il primo “giro di boa” alla Camera dei deputati. Cambia il tetto alle pensioni d’oro: inclusi assegni previdenziali di medici, professori universitari, magistrati e grand commis, anche quelli già liquidati ma dal 2015. Sono state cancellate invece le penalizzazioni per chi andava in pensione prima dei 62 anni pur avendo raggiunto l’anzianità contributiva. La misura sarà applicabile a chi maturerà il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017. E il bonus bebè? L’assegno vale solo per i nuclei familiari che presenteranno un Isee non superiore ai 25 mila euro e che raddoppia sotto quota 7mila. Arrivano assegni per le mamme per comprare prodotti e servizi per i figli. Si tratta di mille euro all’anno in buoni acquisto per chi ha almeno quattro figli e un reddito Isee inferiore a 8.500 euro, pari a circa 32mila euro di Ise. Nel 2015 le risorse del Fondo famiglia si riducono perché utilizzate per finanziare le non autosufficienze (il cui fondo sale a 400 milioni) e gli asili (100 milioni di euro). Per quanto riguarda invece le detrazioni per il finanziamento ai partiti ora anche candidati ed eletti, e chi versa mensilmente, come vincolato da statuto, una quota della sua indennità, può detrarre il versamento dalle tasse. Questo perché il versamento è impostato come “erogazione liberale”. Sulle norme anti evasione l’Agenzia delle Entrate potrà usare a pieno le banche dati, senza concentrarsi sulle liste selezionate, cioè solo sui contribuenti a maggior rischio evasione, come era stato previsto dal dl Salva Italia. Non solo: ci saranno tre mesi di tempo in nuove misure per garantire la sospensione del pagamento della quota capitale di mutui e finanziamenti a famiglie e micro e piccole e medie. Paletti più stringenti saranno attivi per la razionalizzazione delle società partecipate, non solo degli enti locali, ma anche di “camere di commercio, università e istituti di istruzione universitaria pubblici e autorità portuali”.



LEGGE STABILITÀ: ECOBONUS E BUONI PASTO Otto milioni saranno invece destinati per i pasti ai più poveri nel 2015 mentre sale la soglia della deducibilità dei buoni pasto elettronici: da 5,29 a 7 euro. La dote aggiuntiva per gli ammortizzatori si ferma a 200 milioni all’anno nel biennio 2015-2016. Prorogato al 65% l’ecobonus antisismico per tutto il 2015 non solo per l’efficienza energetica ma anche per gli interventi di consolidamento antisismico. Dimezzati i tagli ai patronati che scendono a 75 milioni. Ci sarà però una riforma del settore dove i patronati verranno ridotti a un terzo, vale a dire una decina. Benefici previdenziali sono inoltre previsti per i lavoratori che sono stati esposti all’amianto. Rimanendo in tema sanità per l’emergenza ebola saranno stanziati cinque milioni nel 2015 e nel biennio successivo. L’obiettivo è quello di “potenziare le misure di sorveglianza e di contrasto delle malattie infettive”.

LEGGE STABILITÀ: TV ED EXPO – Altra novità riguarda le frequenze tv: per il digitale terrestre quelle non affidate in gara dovranno ora essere rese disponibili per le emittenti locali. L’EXPO sarà l’unico settore che non subirà tagli: niente spending review e via libera alle assunzioni anche con forme contrattuali flessibili. Il credito di imposta legato al wi-fi per hotel e alberghi sarà concesso solo se il servizio sarà gratis mentre è estesa la reverse charge a ipermercati, supermercati e discount alimentari e ai ‘pallets’, vale a dire i bancali di legno. Serve però l’ok di Bruxelles, senza il quale scatterà una clausola di salvaguardia sulle accise della benzina.

LEGGE STABILITÀ: ECONOMIA – Recepite le modifiche concordate con l’Ue per ridurre il deficit di 4,5 miliardi (circa 0,3 punti di Pil). Sale invece da 2,5 a 5 miliardi di euro il plafond costituito presso Cassa depositi e prestiti, utilizzato per finanziare le imprese.
Arrivano nuove risorse per il Made in Italy: 130 milioni di euro stanziati nel 2015, 50 nel 2016 e 40 nel 2017 mentre è stata prorogata di un anno la compensazione dei debiti con i crediti delle imprese verso la P.a.. Per potenziare l’agricoltura ci saranno sconti Irap per i lavoratori neoassunti. Non solo: nella polizia via libera alle assunzioni. Viene autorizzato lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi banditi nel 2012 e indetti nel 2013. Sempre in tema di assunzioni il piano straordinario della scuola non è più limitato solo ai docenti. Novità sono attese per le commissioni dell’esame di maturità.

LEGGE STABILITÀ: TAGLI AI COMUNI COME FARE? – In arrivo 60 milioni in più nel 2015 per le calamità naturali nel fondo emergenze ma restano i tagli di 1,2 miliardi per i comuni. Tagli che potranno esser coperti anche da riduzioni degli investimenti. Come? Gli enti locali che decideranno di aggregarsi saranno esentati dal patto di stabilità interno per 5 anni. Ai comuni poi andrà una quota pari al 55% delle maggiorazioni dei tributi che arrivano grazie alla lotta all’evasione e relativi a tutte le operazioni che li vedono coinvolti in primo piano.

(Foto di copertina: Mauro Scrobogna / LaPresse)