Lena Dunham e la “bufala” delle foto modificate da El Pais

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La star di Girls in un primo momento aveva accusato il quotidiano spagnolo di aver ritoccato le sue foto, poi ha chiesto scusa

Lena Dunham ha chiesto scusa al quotidiano spangnolo El Pais dopo averlo accusato di un ritocco illecito ad una sua fotografia. La star di Girls se l’è presa con il supplemento Tentaciones per la foto in copertina “un po’ più che photoshoppata” chiedendo al giornale di essere “onesto” con i propri lettori. L’attrice non credeva di poter risultare così magra in foto senza aiutini tecnologici, ma El Pais ha negato qualsiasi tipo di ritocco.



LENA DUNHAM E EL PAIS

«Ovviamente siamo consapevoli che ogni organo di stampa è responsabile per quello che pubblica, ma questa foto è stata precedentemente approvata dall’agenzia, dal fotografo e dal tuo ufficio stampa» ha risposto El Pais in una lettera aperta «Qui si può vedere la foto originale condivisa a suo tempo dal fotografo Ruven Afanador e qui in basso la copertina di Tentaciones. Come si può notare l’immagine è esattamente identica». Lana ha replicato con un secondo post su Instagram martedì sera: «Ciao Tentaciones, grazie per avermi inviato l’immagine non tagliata (nota per i confusi: non “non ritoccata”, ma “non ritagliata”!) e per essere stati così educati dopo la mia richiesta. Mi rendo conto che un intero gruppo di persone abbia approvato l’immagine prima che arrivasse a voi, d’altronde, perché non avrebbero dovuto? Sono venuta benissimo! Ma è una sensazione strana quella di vedere una foto e non sapere più se si tratta del tuo corpo o di quello di qualcun altro (e sono abbastanza certa che quella non fosse la mia coscia, ma non posso dire se sia stata snellita o meno). Non ce l’ho con nessuno (insomma, tranne la società in generale) Ho alle spalle una storia lunga e complicata sul ritocco. Voglio vivere in questo mondo selvaggio e stare al gioco, ma voglio anche essere onesta su quello che sono e su ciò per cui combatto. Forse è la soglia dei 30 anni… Grazie per avermi aiutato a capire e mi dispiace di avervi creato un problema».