I figli dell’Agente Arancio

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Dal 1962 al 1971 gli Stati Uniti hanno sparso 18 milioni di litri di diserbante tossico sul Vietnam e altri paesi asiatici. Veleni che uccidono ancora. E fanno vittime tra gli innocenti. Immortalati in un'inchiesta della BBC

Milioni di vietnamiti e un numero imprecisato di veterani sono stati contaminati dai diserbanti usati dagli americani, che ne conoscevano la loro tossicità, ma fecero finta di non saperlo.



NOVE ANNI DI BOMBARDAMENTI CON I DISERBANTI – L’Operation Ranch Hand è durata dal 1962 al 1971 ed è stata arrestata solo dopo che nel 1970 uno studio ha scoperto che il 2,4,5-T poteva causare difetti nei nascituri delle cavie, l’anno successivo le forze americane smisero di usare erbicidi in Vietnam.  La sostanza rappresentava il 50% del famigerato Agente Arancio, una miscela 1:1 di 2,4-D (acido-2,4-diclorofenossiacetico) e 2,4,5-T (acido-2,4,5-triclorofenossiacetico), due potenti e noti erbicidi, il nome deriva dal colore del nastro che distingueva i loro contenitori da quelli degli agenti blu, rosa etc. che avevano altre formulazioni. L’Agente Arancio fu il più utilizzato in Vietnam.



LO SAPEVANO DA PRIMA – Sul fatto che le autorità degli Stati Uniti sapessero da prima della tossicità dell’Agente Arancio oggi non ci sono più dubbi, si tratta di un fatto accertato nelle aule giudiziarie e dalla storiografia. Per dirla con le parole del dottor James R. Clary (uno scienziato che ha lavorato per la Chemical Weapons Branch, BW/CW Division ) andò che: «Quando noi (gli scienziati militari) cominciammo il programma erbicida negli anni ’60, sapevamo del danno potenziale dovuto dalla contaminazione di diossina. Sapevamo anche che la formulazione “militare” aveva una concentrazione di diossina superiore a quella “civile”, a causa dei costi inferiori e della maggiore velocità di produzione. Tuttavia, visto che il materiale doveva essere usato sul “nemico”, nessuno di noi era troppo preoccupato.»

TANTA DIOSSINA – Il “nemico erano i vietnamiti, perché sotto le nuvole di spray sparse dagli americani c’erano soprattutto civili vietnamiti, gli stessi che hanno continuato a morire o a dare alla luce figli deformi fino a oggi. Gli epidemiologi calcolano che nelle zone irrorate dagli americani le nascite deformi siano il triplo della media e che tale valore impenni nelle campagne e nelle zone più pesantemente colpite. Lo studio del 1970 nasce dalla scoperta nel 1969 che l’Agente Arancio era contaminato da una diossina, la TCDD, la stessa del disastro di Seveso, una molecola descritta come “forse la molecola più tossica mai sintetizzata dall’uomo e che questa contaminazione stava producendo gli effetti fino ad allora “inspiegabili” in quanti erano rimasti esposti all’Agente Arancio. In seguito si scopriranno anche dei memorandum con i quali i principali produttori del diserbante, da Monsanto che fece la parte del leone a    Diamond Shamrock, Dow Chemical Company, Hercules e altre, con i quali queste aziende informavano il governo della contaminazione da diossina del 2,4,5-T e che nella sua produzione un surriscaldamento accidentale della sostanza poteva provocare condensare il prodotto e sintetizzare così la TCDD. Un fatto noto e un avvertimento che saranno prese sottogamba, se proprio questo rischio nella produzione si concretizzerà nella tragedia di Seveso.



DISERBARE E AFFAMARE – L’impiego dei diserbanti in Vietnam fu concepito sia per defogliare vaste zone di foresta nella quale si nascondevano o potevano nascondere i guerriglieri del generale Giap, che per distruggere le coltivazioni, nel 1965 il 42% delle irrorazioni era destinato a questo scopo e l’azione servì a far abbandonare le campagne. I contadini affamati si inurbarono nelle città controllate dagli americani, che così pensavano di sottrarre sostegno e cibo agli avversari, la popolazione urbana del Vietnam passò da nemmeno 3 milioni del 1958 a oltre 8 nel 1971, circa un milione e mezzo dei quali accampati nelle baraccopoli sorte attorno a Saigon, la capitale del Sud occupato dagli americani.

MEGLIO ABBONDARE – Arrivati al 1971 il 12% della superficie del Vietnam del Sud era stata irrorata con gli erbicidi, il 20% delle foreste fu irrorata almeno una volta. in quantità tali da superare in media di 13 volte le concentrazioni stabilite negli Stati Uniti a tutela della salute umana, facendo riferimento alla formulazione “civile”, meno pericolosa per la salute. Nel suolo e nelle acque di alcune aree del paese la concentrazione di TCDD risulterà centinaia di volte superiore ai limiti in vigore negli Stati Uniti.

LA CONTAMINAZIONE DEI VETERANI – Un fenomeno non limitato al Vietnam, contaminazioni simili sono state registrate in Laos, luogo di una guerra “segreta” e mai dichiarata, nella zone demilitarizzata tra le due coree, nei depositi in Thailandia e nei siti dove l’Agente Arancio fu testato, come ad esempio l’isola giapponese di Okinawa, dove le truppe statunitensi s’addestravano. Tre milioni di militari americani hanno servito in Vietnam, un milione e mezzo durante il periodo 1967-69, quello del massimo inpiego dei diserbanti. Molti di loro sono stati contaminati, uno studio a campione sui veterani ha infatti dimostrato che a distanza di anni i veterani del Vietnam avevano livelli di TCDD nel sangue superiori a quanti avevano servito altrove. I veterani che hanno servito nel Vietnam del Sud hanno avuto percentuali più elevati di casi cancro, disturbi a nervi, digestione, respirazione e pelle. Leucemia acuta e cronica, cancro alla gola, linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin, tumori alla prostata, cancro ai polmoni, al colon, al fegato e sarcomi, sono tutte patologie, tumore al fegato a parte, che l’aministrazione americana ha riconosciuto come conseguenza dell’esposizione alla diossina. Una lista che per la scienza risulta più corposa.

LE CAUSE CONTRO I PRODUTTORI – Nel 1979 fu intentata una class action contro i produttori degli erbicidi da parte dei veterani, che fu conclusa con una transazione stragiudiziale e la costituzione dell’Agent Orange Settlement Fund, che ha distribuito 200 milioni di dollari ai veterani malati tra il 1988 e il 1996. Veterani individuati e risarciti sulla “presunzione” di una contaminazione, nonostante le evidenze infatti, il governo degli Stati Uniti e le aziende produttrici hanno sempre negato che ci sia un nesso tra queste patologie e l’Agente Arancio. Le aziende che hanno concluso la transazione hanno sempre negato il nesso tra i loro prodotti, la contaminazione e le malattie. Nel 2005 un’analoga causa da parte di vittime vietnamite finirà molto diversamente, anche se a decidere sarà uno dei giudici che hanno siglato la prima sentenza. Ai vietnamiti i giudici dissero che l’Agente Arancio non era considerato un veleno secondo la legge internazionale quando era impiegato dagli Stati Uniti e che le compagnie che lo hanno prodotto non sono responsabili per l’uso (estesissimo) che ne aveva fatto il governo americano, che non era parte in causa in quanto gode d’immunità sovrana, che è da estendere anche alle compagnie. Un’asimmetria evidente anche in un sondaggio del 2004, nel quale il 79% degli americani interpellati dichiarò che i veterani andavano compensati e appena il 51% si disse a favore dei risarcimenti ai vietnamiti.

IL NEGAZIONISMO DEI PRODUTTORI – Nel 2004 Jill Montgomery, portavoce della Monsanto dichiarerà: «Siamo vicini alle persone che credono di essere state danneggiate e capiamo la loro preoccupazione di risalire alle cause, ma l’evidenza scientifica indica che l’Agente Arancio non è la causa di gravi effetti sanitari a lungo termine”. Probabilmente lo studio si riferiva a quello, prodotto ancora oggi, in versione “civile” e facendo attenzione che non venga contaminato dalle diossine, o almeno si spera. Tra il 2002 e il 2005 Stati uniti e Vietnam iniziarono un progetto congiunto per la rilevazione della contaminazione sui vietnamiti, progetto poi abortito come nei 30 anni precedenti è abortito ogni tentativo di misurare l’estensione della contaminazione. Rimane in piedi quello per il quale gli Stati Uniti si sono impegnati a decontaminare dalla diossina i siti nei quali aveva costruito alcune importanti basi militari, che ci sia la diossina e quanta ce ne sia non è in dubbio, gli effetti della diossina sono noti e persistenti nella catena alimentare, ma per governo e aziende americane non è dimostrato il rapporto causa-effetto tra l’epidemia di orrori tra i vietnamiti e lo spargimento di diossina durante la guerra.

LA CONTAMINAZIONE DEI VIETNAMITI – Il governo vietnamita oggi offre un modesto sussidio a oltre 200.000 persone, considerate vittime della contaminazione da Agente Arancio, in genere bambini nati deformi, contadini e figli di contadini che hanno continuato a vivere e coltivare le terre contaminate dalla diossina. Al di là delle malattie che hanno colpito gli adulti, l’effetto neurotossico della diossina colpisce in maniera devastante i nascituri, gli effetti sui quali si possono dedurre dalle immagini presentate nella galleria fotografica o nei documentari in video. Effetti che perdurano ancora oggi, vista la persistenza della diossina nella catena alimentare e l’elevato livello di contaminazione di molti luoghi, per di più per ogni nato gravemente deforme nascono altri bambini con patologie minori, ma pur sempre severe e altri ancora muoiono prima di vedere la luce. Il numero dei vietnamiti contaminati al tempo della guerra è in seguito non è mai stato stabilito con certezza, varia dalle centinaia di migliaia a qualche milione e nessuno è in grado affermare con certezza quando finiranno le malattie e le nascite deformi provocate dall’Agente Arancio sparso dagli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam.