L’età dei giochi mortali

I giovani spesso perdono la vita o si procurano gravi ferite per rispondere a sfide intimamente stupide, succede dalla notte dei tempi e la modernità ha solo fornito spunti per variazioni sul tema.

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I RITI D’INIZIAZIONE – Ci sono culture nelle quali l’ingresso nell’età adulta avviene o è avvenuto attraverso riti d’iniziazione o cerimonie, spesso cruente, che sanciscono la raggiunta maturità degli adolescenti. Non così nella grande società globalizzata, nella quale questi riti hanno perso di senso fin dall’avvento del positivismo. Tuttavia nei giovani adolescenti alberga naturalmente il gusto di mettere alla prova i propri limiti, il gusto della sfida spesso pericolosa quanto fine a se stessa,  un gusto e una tensione che portano invariabilmente a comportamenti irrazionali e a volte anche alla morte.

Follie e ferite: Guarda qui:

L’ULTIMO CASO DI CRONACA – Dicono le cronache che sono ancora da chiarire le cause che hanno portato ieri alle 23.15 alla morte di un ragazzino di 13 anni, G.G., ucciso da un treno merci alla stazione di Casalgrande (Reggio Emilia). Non è ancora chiara la dinamica dei fatti, se si sia trattato di una prova di coraggio o più semplicemente di una tragica fatalità. Per il momento è escluso solo òìiotesi del suicidio. Dai primi risconti effettuati dai carabinieri, il ragazzino era in compagnia di un amico quando è avvenuto l’incidente. I due erano sdraiati sul marciapiede con le gambe a penzoloni verso il binario quando è arrivato un treno merci diretto allo scalo di Dinazzano. Il macchinista ha visto le due sagome e ha cominciato a suonare e a frenare. I due ragazzini, secondo quanto ricostruito dalle testimonianze, si sarebbero alzati all’ultimo momento, uno andando in una direzione, l’altro in quella opposta. Per G.G. l’impatto con il treno è stato inevitabile. Per il tredienne non c’è stato nulla da fare. Illeso, invece, l’amico suo coetaneo, che è stato sentito dai carabinieri per cercare di ricostruire la dinamica dell’incidente.

Lo stupido balconing. Guarda qui:

LA MOLLA MISTERIOSA – Cosa spinge due ragazzini a mettersi gratuitamente in una tale situazione di pericolo o a prendersi un rischio del genere, è la stessa molla che spinge milioni di loro coetanei a correre con auto e moto e a correre e a far correre ad altri rischi anche maggiori, a sfidarsi a chi consuma più alcolici, o ad accettare altre sfide similmente stupide e potenzialmente mortali. Non c’è una spiegazione razionale ad esempio per la “sfida del sale e del ghiaccio”, per la quale molti adolescenti si procurano terribili ustioni e infezioni solo per dimostrare di poterlo fare, magari in un bel video da mettere su YouTube e condividere con gli amici.

La sfida ghiaccio & sale. Guarda qui:

CORRERE PER I DARWIN AWARD – Non è solo esibizionismo, è la naturale propensione a correre rischi, tipica di un’adolescenza che oggi è spesso diluita e quindi patrimonio anche di classi d’età che un tempo si sarebbero dette adulte. Rientra perfettamente nel fenomeno anche il balconing, la simpatica moda nata in Spagna di lanciarsi nelle piscine dei complessi turistici da balconi o finestre degli edifici circostanti, che ha già reclamato diverse vittime. Che il fenomeno si sia diffuso soprattutto tra gli ubriachi testimonia come il calo dei freni inibitori lasci subito spiragli all’incoscienza, all’idea stupida degna dei Darwin Award che è lì in agguato tra le fantasie di tutti.

 TUTTI A RISCHIO – Non c’è giovane che ne sia immune, anche se il fenomeno si rivela un vero flagello tra i maschi, tendenzialmente più inclini alla sfida che mette alla prova i limiti fisici e più lenti a maturare. Non si può essere certi che anche il ragazzo o la ragazza più tranquilla e accorta non si trovi un giorno con le difese abbastanza abbassate da lanciarsi in prove del genere. Prove che non hanno alcun fondamento razionale, sfide che mettono in pericolo persino la vita e che nonostante tutto sono intraprese a livello quasi istintivo da un numero enorme di giovani, anche quando appaiono intimamente stupide.

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