La mamma di Tiziana Cantone a Laura Boldrini: «La giustizia non dovrebbe essere uguale per tutti?»
21/08/2017 di Redazione
«Presidente, eviti che Tiziana Cantone sia morta invano, il aspetto solo di farle giustizia e ricongiungermi a lei». È questo uno dei passaggi di una lettera aperta che Maria Teresa Giglio, la madre della ragazza napoletana che lo scorso anno si è suicidata dopo la diffusione di un suo video hard sul web, ha scritto alla presidente della Camera Laura Boldrini, da sempre impegnata nella battaglia contro gli haters della rete. Anche Tiziana è stata vittima di gravi offese e insulti sui social network. Ora che la presidente della Camera continua la sua campagna la madre della giovane le chiede se la giustizia debba essere uguale per tutti.
LA LETTERA DELLA MAMMA DI TIZIANA CANTONE A LAURA BOLDRINI
Ne parla oggi Il Mattino di Napoli in un articolo a firma di Lorenzo Calò. Attraverso l’avvocato Romina Farace, uno dei suoi legali, Maria Teresa Giglio ha fatto sapere: «La presidente della Camera Laura Boldrini ha denunciato quelli che sul web, i cosiddetti haters, si divertono a insultare gli altri, con un linguaggio provocatorio, violento, fatto di commenti offensivi, sessisti e di discriminazioni verso le donne specialmente. La sua denuncia ha fatto sì che si mobilitassero subito tutte le autorità. Insomma, si è mobilitata mezza nazione per la presidente, individuando tempestivamente i colpevoli. A questo punto, a una madre, che ha perso in modo tragico per tante negligenze, la propria e unica figlia, viene da chiedersi: ma la giustizia non dovrebbe essere uguale per tutti?».
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La mamma di Tiziana Cantone ha sottolineato che sua figlia non era una persona nota, era una ragazza come altre che «non ambiva a nessuna popolarità e non cercava di farsi strada e di avere successo in nessun campo». «Eppure – continua – non è riuscita a mettere fine a tutta la gogna mediatica e alle diffamazioni che subiva, che si perpetravano nel tempo e dopo due anni sono ancora senza risposte. Non è stato individuato neanche un colpevole, di tutto ciò che ha dovuto subire la mia povera Tiziana, un anno di tritacarne virtuale, pagine fake con i suoi profili delle quali non si conoscono ancora i nomi dei gestori, la sua immagine infarcita di epiteti senza vergogna, continue diffamazioni, ingiurie».
L’inchiesta sulla morte di Tiziana Cantone vede indagato il suo ex fidanzato Sergio Di Palo per calunnia nei confronti di cinque persone indicate come responsabili della diffusione di cinque video hot della ragazza. Ma nessuno risulta indagato per la morte. «Tiziana ha denunciato – dice oggi la mamma -, ha fatto tutto ciò che ha potuto, non è stata in silenzio e che cosa è stato fatto? Nulla. Lo Stato dov’è? Bisogna essere ‘qualcuno’ o figli di…? Presidente, eviti che Tiziana Cantone sia morta invano. Io aspetto solo di farle giustizia e ricongiungermi a lei».