Una provincia intera mobilitata per aiutare un ragazzo affetto di leucemia. Sta accadendo in Piemonte ad Alba, provincia di Cuneo. Uno studente del liceo scientifico «Leonardo Cocito» si è ammalato improvvisamente. Il Presidente a quel punto ha riunito i rappresentanti d’istituto invitandoli a lanciare un appello per trovare la più presto un donatore.
La solidarietà è partita dai banchi di scuola per arrivare in tutta la provincia di Cuneo: «Andrea, uno dei nostri ragazzi di quarta, sta male, ha la leucemia. Non c’è tempo da perdere, bisogna diffondere quanto più possibile un appello per cercare un donatore di midollo compatibile». I giovani, racconta La Stampa,
«digitano sulla tastiera. Facebook, il sito web e il blog del liceo. Un testo che compare anche nelle bacheche degli altri istituti e in poche ore viaggia sulle chat di Whatsapp di tutto l’Albese. «Uno studente della nostra scuola è affetto da una grave malattia emopoietica. Ciò comporta una defezione a livello cellulare con rischi elevati verso infezioni, setticemie e malattie con decorso quasi sempre mortale. Tutti noi possiamo provare a dargli una mano, come solo la comunità del “Cocito” sa fare. L’aiuto più concreto è la donazione del midollo osseo: occorre sottoporsi a un test preliminare veloce e non invasivo, tramite tampone salivare»
Da quel momento è un attimo. Anche i genitori del 18enne lanciano un appello e da lì parte la mobilitazione. Andrea, 18 anni, dall’ospedale di Cuneo mostra la sua incredulità:
«Non me l’aspettavo. Sono davvero commosso. Pensare che mi stanno sostenendo i compagni e addirittura l’intera città mi mette forza e coraggio. Non vedo l’ora di incontrarli e ringraziarli»
Uno dei ragazzi della scuola, Alessandro Tomassetti, rappresentante degli studenti, ha raccontato com’è nata la mobilitazione:
«Il preside ci ha detto che era una cosa urgente e così non ci abbiamo pensato su un attimo Andrea è un nostro compagno, un ragazzo che da quattro anni incrociamo tutti i giorni nei corridoi. Impossibile non sentirci coinvolti»
Federico Sordo, altro rappresentante d’Istituto, ricorda però che la ricerca è molto meno semplice di quanto possa sembrare. Si perché per legge il donatore di midollo osseo deve avere un’età compresa tra 18 e 35 anni:
«La probabilità di trovare un midollo osseo compatibile con quello del nostro compagno è molto bassa, una su centomila. Più grande è il campione, più possibilità abbiamo»
La dottoressa Milena Bernardi dell’Admo specifica che la mobilitazione non aiuta solo il diciottenne protagonista suo malgrado di questa storia:
«Non sarà specifico per il caso di Andrea. Chi decide di effettuarlo entra in una banca dati di possibili donatori che opera a livello mondiale. Ma mobilitazioni come questa sono davvero preziose per diffondere una cultura della donazione»