È morto Licio Gelli. Aveva 96 anni, è stato il lato oscuro d’Italia da Salò alla P2

16/12/2015 di Boris Sollazzo

A 96 anni, a casa sua, a Villa Wanda, nella sua residenza sopra Santa Maria delle Grazie, si spegne Licio Gelli, da tempo malato, tanto che la notizia della sua dipartita era già circolata in altre occasioni.

Da due giorni le condizioni di salute di Licio Gelli, già precarie, erano fortemente peggiorate tanto da indurre la moglie Gabriela Vasile a ricoverarlo nella clinica pisana di San Rossore da dove era stato dimesso alla fine della scorsa settimana perchè ormai in fin di vita, come poi confermato da un rapido check up all’ospedale di Arezzo. Nato a Pistoia il 21 aprile del 1919, come riporta l’Ansa “Gelli fu condannato per depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna del 1980, dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia e coinvolto in varie inchieste, si era ritirato nella sua abitazione sulle colline di Arezzo dove è morto”. Curiosa dicitura quella dell’agenzia che derubrica a “varie inchieste” lo scandalo politico più clamoroso del dopoguerra. Già perchè il giovane che un tempo era stato fascista e poi si era dichiarato convinto repubblichino a Salò, nel 1956 diventa direttore commerciale della Permaflex di Frosinone: e già allora sembra che lo stabilimento fosse un incrocio continuo di politici, ministri, perfino uomini di chiesa. Gli stessi che avrebbe coinvolto in un progetto che molti vedono realizzato ora, con uno dei “muratori” delle sue liste, Silvio Berlusconi.
In quegli anni, infatti, inizia la scalata alla Massoneria: culminata nella nomina a maestro venerabile della loggia Propaganda 2. P2, un crocevia di autorità di tutti i livelli e di tutti i campi. Fu l’uscita delle liste a portare in evidenza anche sulla cronaca la figura di Gelli, fino a quel momento tanto centrale dietro le quinte quanto poco conosciuta.

Licio Gelli a Villa Wanda (Foto: LUCA CASTELLANI / ANSA)
Licio Gelli a Villa Wanda (Foto: LUCA CASTELLANI / ANSA)

 

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I giudici di Milano trovarono queste liste (piene di magistrati, imprenditori, alti rappresentanti delle forze dell’ordine, politici e anche uomini di spettacolo) nel 1981 durante una serie di perquisizioni, sia nella sua casa di Castiglion Fibocchi che nell’azienda di proprietà, la Giole sempre di Castiglioni.

Licio Gelli lascia la seconda moglie Gabriela (la prima Wanda è scomparsa da tempo) e tre figli Raffaello, Maurizio e Maria Rosa, la quarta figlia Maria Grazia è morta nel 1988 in un incidente stradale.
E lascia quel famoso piano di rinascita democratica che molti, appunto, sostengono ormai realizzato. Era stato il grande vecchio, il signore oscuro d’Italia anche dopo lo scandalo, ospitando nella sua villa, in udienza, molti uomini importanti.
I funerali si svolgeranno probabilmente giovedi a Pistoia, mentre la camera ardente dovrebbe essere allestita nella chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Arezzo a pochi metri da Villa Wanda.

LICIO GELLI MORTO, LE REAZIONI IN RETE –

La morte di Licio Gelli è subito diventata uno degli argomenti più discussi in Rete. Il nome del faccendiere è balzato tra le tendenze di Twitter. Gli utenti hanno commentato la scomparsa con tanti messaggi ironici dimostrando quanto Gelli sia stato personaggio poco amato.

 

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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