La storia è stata raccontata dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani e non ha per ora avuto altre conferme. Ma l’esecuzione di due coppie accusate di aver praticato la magia non stupisce.
Con oltre 3.000 esecuzioni registrate in un anno dall’Osservatorio, delle quali la maggior parte hanno avuto come vittima i civili, l’ultimo rapporto sulla curiosa esecuzione di due coppie rappresenta una goccia in un mare di violenze, tuttavia la storia spicca per alcuni dettagli.
Il dettaglio che più la stacca da altre è la decapitazione di due donne, finora mandate a morte con altri sistemi, lapidazioni comprese. Una punizione finora riservata solo ad alcune guerrigliere curde catturate a Kobane, ma estesa in questo caso alle due accusate di aver usato la magia per curare non meglio precisate malattie. L’accusa è tipica del sistema giudiziario saudita e di solito colpisce chi è colto a usare rimedi o riti tradizionali al posto delle medicine o delle preghiere ad Allah.
In Arabia Saudita solo quest’anno sono state uccise diverse persone per la stessa colpa, la pratica della magia è eretica ed è considerata malissimo dai wahabiti, che peraltro ci credono e la considerano reale. Le esecuzioni avrebbero avuto luogo nella provincia di Deir Ezzor e nella città di Mayadin, le donne sarebbero state coperte con un telo prima di procedere all’esecuzione.