Erdogan è «Satana» e i credenti turchi si devono ribellare a «crociati, atei e tiranni» e fargliela pagare. Così dice un video diffuso dagli uomini del califfato.
Il primo ministro turco Ahmet Davutoglunon riesce a formare un governo e probabilmente rimetterà il mandato al presidente turco Erdogan, che rimanderà al voto il paese. Nel frattempo la politica estera del paese resta nella mani del’AKP, il partito del presidente e del primo ministro che ha la maggioranza relativa e che nei giorni scorsi ha scatenato la guerra ai curdi del PKK, più che agli jihadisti dell’ISIS in Siria.
Agli uomini del califfo però evidentemente non basta e si sentono minacciati dall’idea del governo turco di costituire una zona-cuscinetto nei territori che controlla, anche se per ora rimane sulla carta e Ankara si limita a bombardare i curdi. Così ieri il gruppo ha pubblicato un video nel quale esorta i turchi a sollevarsi contro «Satana» Erdogan, che comunque ha fornito agli americani l’accesso alle basi aeree per bombardarli meglio.
Per gli uomini de califfo Erdogan ha così reso il paese «schiavo dei crociati» e i turchi si devono «pentire» d’aver appoggiato democrazia e secolarismo, che hanno spianato la strada a Erdogan. Il presidente turco nelle ultime settimane ha faticato parecchio a darsi una linea proficua di fronte al precipitare degli eventi. L’attacco ai curdi gli è costato l’ostilità di diverse cancellerie occidentali e, meno rumoroso, ma non meno clamoroso, il ritiro dal paese dei missili Patriot da parte di Germania e Stati Uniti. Ora a questo s’aggiunge l’ostilità aperta dell’ISIS, che finora aveva evitato di aprire un conflitto anche con la Turchia e il suo governo, da tempo accusati dei nemici dei fanatici di favorire fin troppo gli uomini del califfo.
(Photocredit copertina: DANIEL MIHAILESCU/AFP/Getty Images)