Lo strano caso della bicicletta elettrica

Categorie: Economia

Cresce in Italia il numero dei mezzi venduti negli ultimi anni ed acquisiti dalle autorità comunali nel tentativo d'incentivare la mobilità "eco". Eppure, nonostante una legislazione chiara, può capitare che sul mercato arrivino prodotti che richiedano l'intervento della magistratura, come avvenuto a Catania.

 



È possibile chiamare con due nomi diversi la stessa cosa? Si, se parliamo di biciclette elettriche. La legge è chiara ma a causa del recente successo nella vendita di tali mezzi di trasporto, può accadere di trovarsi davanti a situazioni a dir poco confuse e prodotti forse non conformi che arrivano a richiedere l’intervento della magistratura, ultimo giudice nella definizione di cosa sia (o non sia) una bicicletta elettrica.



IL CASO DI CATANIA – Partiamo dall’azione della polizia municipale di Catania che lo scorso 14 settembre ha sequestrato sette biciclette a pedalata assistita, altro nome con le quali vengono definite le elettriche, in quanto ritenute non conformi al codice della strada. Come spiega Ctzen ad essere finiti nell’occhio del ciclone sono i mezzi dall’aspetto esteriore che ricorda uno scooter. Nello specifico si tratta del mezzo “Oscar”, venduto dalla Zenith Project di Alcamo. Secondo il municipio etneo ed i vigili urbani si tratta di ciclomotori e che per questo necessitano di casco, patente ed assicurazione. Alessandro Mangani, comandante della Polizia Municipale, ha spiegato che «La condizione indispensabile perché si possa parlare di bicicletta elettrica a pedalata assistita è che il veicolo si muova esclusivamente azionando i pedali, anche nel caso in cui esista un motore ausiliario che faciliti la pedalata. Al contrario, con una falsa bicicletta a pedalata assistita, possono essere percorsi anche chilometri senza mai pedalare, utilizzando la manopola dell’acceleratore, violando in tal modo numerose norme del codice della strada che implicano anche la confisca del veicolo».

LA SENTENZA CHE SCONTENTA IL COMUNE – Il caso esplose in tutto il suo fragore lo scorso anno quando il giudice di pace di Catania Eleonora Di Stefano stabilì che il mezzo, prodotto in Cina e venduto in tutta Italia, era perfettamente legale. Il mezzo, come dimostrato dalla casa e dai periti, dalla forma simile a quella dello scooter, può muoversi per lunghi tratti senza l’uso dei pedali. Per i vigili urbani di Catania però si tratta di uno scooter in quanto dotato di una manopola che funga da acceleratore. Il giudice di pace ha però respinto la lettura del municipio spiegando che il mezzo è dotato di un motore da 0,25 Kw azionato dai pedali. Il mezzo poi è certificato Cee e, secondo i difensori, rispetta quanto previsto dall’articolo 50 del Codice della Strada. A confermare la bontà del prodotto il fatto che nel resto d’Italia non sono mai stati effettuati sequestri.



LE SPECIFICHE DI LEGGE DELLE BICICLETTE ELETTRICHE – Le biciclette elettriche devono sottostare a quanto previsto dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti datato 30 gennaio 2003 che specifica quali devono essere i parametri d’immatricolazione delle biciclette elettriche. Tale decreto riprende la direttiva europea 2002/24/CE:

biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare, né ai loro componenti o entità tecniche, salvo che non siano destinati a far parte di un veicolo cui si applica il presente decreto.

Secondo l’articolo 50 del Codice della Strada, ovvero quello relativo ai velocipedi, invece:

sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare

Il Comune di Catania, forte di questi dati, ha già presentato ricorso ritenendosi nel giusto anche dopo una serie di sentenze favorevoli. In effetti la legge è chiara e non si fa alcun riferimento ad eventuali possibilità di tenere accelerato il mezzo. Il motore “stacca” quando il passeggero smette di pedalare. Se non lo fa allora non è una bicicletta elettrica.

LA PUBBLICITÀ DELLO ZENITH – A destare sospetti è poi il volantino prodotto dalla Zenith Project di Alcamo nel quale si dice che la velocità massima del mezzo è compresa tra 25 e 35 chilometri orari:

Questo dato pone in essere una serie di dubbi perché per legge le biciclette elettriche non possono superare i 25 chilometri orari. Certo, si può aggiungere la forza del ciclista per superare il limite ma oltre quella velocità il motore deve “staccare”. Del resto la legge non vieta che il mezzo possa essere carrozzato come uno scooter ma certo se superasse i 25 chilometri orari di suo ecco che smetterebbe di essere considerato una bicicletta. Una bicicletta poi parecchio pesante. Ad esempio alcuni mezzi “El Ciclo” pesano 21 chilogrammi. Mica poco.

LE SANZIONI – Guidoelettrico in aggiunta ci propone quelli che sono i rischi se si venisse pescati a guidare un mezzo non autorizzato. Ricordiamocelo, la bicicletta non può superare i 25 chilometri orari ed il motore deve “staccare” non appena si smette di pedalare:

Sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo per mancanza di certificato di circolazione (art. 97 commi 7 e 14 CDS, sanzione pecuniaria € 131,00);

sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo per mancanza di copertura assicurativa (art 193 commi 1 e 2 CDS, sanzione pecuniaria € 716,00);

fermo amministrativo del veicolo per giorni 30 per mancanza della targa (art. 97 commi 8 e 14 CDS, sanzione pecuniaria € 65);

Sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo se il conducente senza casco (art. 171 commi 1 – 2 – 3 CDS, sanzione pecuniaria € 68,00;

fermo amministrativo del veicolo per giorni 60 se il conducente è minorenne senza patentino. Dal 1° ottobre 2005 anche se conducente maggiorenne senza patentino non possessore di patente di guida (art. 116 comma 13 bis CDS, sanzione pecuniaria € 516,00)

La magistratura seguirà il suo corso e definirà la fondatezza del ricorso presentato dal Comune di Catania contro la decisione del giudice di Pace. Da segnalare come la Zenith oggi sia in liquisazione e di come il suo posto sia stato preso dalla Eco Energia, mentre la stessa azienda, dopo aver invitato i cittadini ad attendere l’appello per acquistare nuovamente i mezzi, ha deciso di denunciare gli autori del sequestro accusandoli di abuso d’ufficio e diffamazione.

UN FENOMENO IN CRESCITA – La storia di Catania ci fa capire quanto sia opportuno conoscere le leggi per evitare brutte sorprese, specie in un settore in crescita come quello delle biciclette elettriche. Greenme ci spiega che nel 2012 in Italia sono state vendute 1.606.014 bici, un numero minore rispetto alle 1.750.000 unità del 2011. Unico settore a far registrare una crescita è stato proprio quello delle bici elettriche con un + 9,5 per cento, con una crescita maggiore al centro-sud incoraggiata dai minori costi di gestione. E questo numero è destinato a salire. Come spiega Varese News nel 2013 le biciclette elettriche vendute supereranno le 13 mila unità.

La bicicletta elettrica Oscar 91 della Zenith

OBIETTIVO OLANDA – In Italia vengono vendute meno di 3 biciclette ogni 100 abitanti. Un numero risibile rispetto alle quasi 11 della Danimarca. Certo, da noi la conformazione orografica non aiuta, così come i prezzi, mediamente di 250 euro. Ma se non vengono vendute biciclette intere, ottiene un grande successo l’assemblaggio dei mezzi, un settore che dà lavoro a 12 mila persone e garantisce un fatturato di un miliardo di euro. L’obiettivo? Quello di raggiungere i numeri dell’Olanda, dove il 50 per cento delle bici vendute sono a pedalata assistita. Secondo Doretta Vicini, vicepresidente di Ecf, European cyclist federation, la ragione di tale successo è da ricercare nella percezione degli olandesi che non la vedono più come «una scelta per anziani, ma come il mezzo migliore e più pratico per chi va a lavorare».

IL BIKESHARING ELETTRICO DI VARESE – In precedenza abbiamo detto che il mercato delle biciclette elettriche è più redditizio al sud. Il nord sta cercando di recuperare terreno con Varese in prima fila. Varese Report ci propone le parole dell’assessore comunale alla Tutela Ambientale Stefano Clerici, che ha confermato come le prossime tre postazioni di bikesharing saranno dedicate a mezzi elettrici. Ed i tempi saranno rapidi, visto che è stato confermato che le tre stazioni sorgeranno entro fine anno. Varese News ci propone poi la testimonianza di un musicista, Claudio Farinone, fan della bicicletta elettrica, chiamata “bipa”, bicicletta a pedalata assistita:

«Una buona Bipa è avvicinabile con poco più di mille euro, con batteria al litio, senza effetto memoria, che ricaricate senza farle scaricare del tutto, come il vostro smartphone. In sostanza, si ammortizza in poco tempo se si calcolano: benzina, tagliandi, palestra, psicanalista, pastiglie per il colesterolo. Se non pedali la Bipa non si muove. Puoi andare in tutti quegli spazi negati ai mezzi a motore perché è a tutti gli effetti una bicicletta. Si possono percorre anche le corsie dei bus, anche se pochi lo sanno. Due bei cestini ti permettono di caricarci la spesa e borse da ufficio – quelle che uso io – accolgono documenti e computer. La puoi caricare su un normale portabici. Un viaggetto sul web vi porterà a capire possibilità e modelli. Addirittura una marca di auto la propone come optional integrato nella vettura. Favoloso».

Un entusiasmo condiviso dai vigili urbani di Catania che usano otto biciclette elettriche con grande soddisfazione. Ma non è tutto oro quel che luccica. Il business è in crescita, il tempo risparmiato, così come il denaro, è notevole. Esistono anche dei kit, come quello di El Ciclo, per trasformare la vostra bicicletta in un’elettrica e per 1000 euro, o anche qualcosa in meno, si può diventare protagonisti di una rivoluzione. Attenti pero. Il confine è molto sottile ed i rischi potrebbero essere economicamente insostenibili, come abbiamo visto in precedenza.

LA TESTIMONIANZA – Per concludere, proponiamo una testimonianza pubblicata sul forum di Jobike relativa ad una bicicletta Oscar. Si tratta di parole importanti che potrebbero anche essere da monito per qualcuno, così da impedirgli di prodigarsi in un incauto acquisto. Perché ricordiamolo, se la bicicletta elettrica ha un acceleratore ed il motore funziona anche se vengono superati i 25 chilometri orari, è un ciclomotore e rischia il sequestro:

Sono nuovo, ho acquistato il modello Oscar plus (quello dalle pendenze ripide) dalla zenith project.

Il rappresentante mi vende il prodotto dicendo che:

– Raggiunge gli OLTRE 50km/h

– E’ omologato perchè ha i pedali e non paga bollo e assicurazione.

La realtà dei fatti: per quanto riguarda il primo punto raggiunge “abbondantemente” i 28-30 km/h e non va di più.

Testato con GPS anche se il suo tachimetro segna 60km/h oltre ad andare fuori scala.

Per il secondo punto l’omologazione non so chi gliela può dare considerando che non va solo come pedalata assistita, ma è dotato anche di acceleratore. Inoltre quando raggiunge quelle velocità comi