Bene nelle intenzioni, un po’ meno nella pratica. Luca Bizzarri voleva rendere omaggio alla morte di Paolo Limiti con un tweet, ma è scivolato un po’ sulle parole. La rete non lo ha perdonato e ha iniziato a insultarlo, chiedendogli, tra le altre cose, di «posare il fiaschetto» o di «non scrivere sotto l’effetto di sostanze».
Oggetto del contendere il cinguettio lanciato ieri, dopo aver appreso della morte di Paolo Limiti: «È bello – scrive Bizzarri – che ogni tanto muoia qualcuno che ci permetta di ricordare un po’ di noi». Immediatamente è partito il processo alle intenzioni. Il conduttore e comico, con ogni probabilità, voleva intendere «è bello ricordare una persona che ci permetta di ripercorrere un po’ della nostra vita», ma non ha espresso chiaramente il concetto.
È bello che ogni tanto muoia qualcuno che ci permetta di ricordare un po’ di noi.
— Luca Bizzarri (@LucaBizzarri) 27 giugno 2017
In molti, infatti, non gli hanno perdonato quell’attacco «è bello che ogni tanto muoia», se non altro perché non è affatto bello quando muore chicchessia. Il linciaggio social è partito immediatamente: «quando ti scrivi da solo le battute, il risultato è questo», «se tu muori mi ricorderò le cazzate che scrivi! Non è mai bello quando muore qualcuno», «i c******i come te invece son sempre qui a dire s*******e!».
Insomma, l’affetto nei confronti di Paolo Limiti (crediamo che quello provato da Bizzarri nei suoi confronti sia indiscutibile) non c’entra per niente. C’entra, invece, la predisposizione – sempre più naturale in questi tempi di social – a puntare immediatamente il dito contro la prima gaffe. A volte, però, la situazione sfugge oggettivamente di mano.