Di Maio a DiMartedì: «Da Pd e Renzi strategia del venditore di pentole»

11/10/2016 di Redazione

Luigi Di Maio è disponibile a un confronto con Matteo Renzi, ma è anche convinto che la partità non si giocherà in tv.  Il vicepresidente della Camera ha espresso la sua posizione nel corso del talk show DiMartedì, in onda su La7. «Nessun problema a fare un confronto con Renzi. Ma io – ha affermato l’esponente M5S nel corso della trasmissione di Giovanni Floris – credo che la campagna non si gioca nei confronti in tv, credo si giochi nell’andare a parlare con i cittadini» del referendum costituzionale del 4 dicembre.

 

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Di Maio ha aspramente criticato anche il partito del premier: «Ricordiamoci che il Pd, con i soldi del partito che sono in gran parte rimborsi elettorali, ha pagato 400mila a un consulente che si chiama Jim Messina, che spiega a Renzi come fare la campagna. Ma non è con la strategia del venditore di pentole che vincerà il Sì».

DI MAIO: «NO A GOVERNO DI SCOPO, SÌ A NUOVA LEGGE ELETTORALE»

Di Maio ha anche parlato dei possibili scenari post-voto. Il Movimento 5 Stelle – ha ribadito a DiMartedì – resterà contrario a un governo di scopo anche in caso di vittoria del no, ma sarà disponibile a «modificare la legge elettorale». «Abbiamo più volte detto – ha continuato il presidente della Camera – che si va al governo solo con i voti degli italiani, un ennesimo governo fabbricato in provetta porterà solo allo sfascio di questo paese». «È chiaro – ha aggiunto – che il presidente della Repubblica ha il pallino tra le mani, decide lui l’iter per lo scioglimento delle camere o no. Chiaro che forse dovremo rimetter mano alla legge elettorale e su quella abbiamo detto che c’è una proposta di legge che abbiamo presentato e siamo disponibili a modificare la legge elettorale».

Non è mancato il giudizio, fortemente critico, sulla legge di Stabilità che il governo in questi giorni sta scrivendo. È costruita per cercare di conquistare voti a favore del sì al referendum, ha detto Di Maio su La7. «Il governo assoggetterà la manovra finanziaria alla logica referendaria, promettere un po’ di bonus per andare a prendere qualche Sì in più».

DI MAIO: «GIUNTA RAGGI? NO A VISIONE APOCALITTICA, DA M5S GIÀ RISULTATI»

Infine, il giudizio sull’operato delle giunte M5S nelle grandi città. «Io – ha affermato il vicepresidente della Camera – respingo al mittente questa visione apocalittica che è calata su Roma per cui il Movimento 5 Stelle è responsabile adesso si tutto. In tre mesi ci hanno accusato di tutti i problemi precedenti. Sì, abbiamo perso un assessore al bilancio, ma c’è una giunta che lavora e abbiamo già ottenuto dei risultati di cui nessuno parla». E ancora: «La nostra forza è la coerenza: dicendo che non avremmo fatto alleanze siamo riusciti a mandare a casa Fassino a Torino e il Pd a Roma. La nostra debolezza è quella di essere una forza che ha ancora tanto da imparare: un bagno di umiltà fa sempre bene». Sul caso Paola Muraro, assessore: «Nessuna doppia morale. C’è stato avviso Di garanzia, sappiamo solo che c’è un’indagine. Io non dico arrivare al terzo grado di giudizio: a me interessa la condotta e quella deve essere in caso sanzionata politicamente. Poi i magistrati faranno quello che vogliono».

(Immagine da video de: DiMartedì / La7)

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