Martina, studentessa 20enne, cadde dal sesto piano dell’albergo «per fuggire da uno stupro»
29/11/2017 di Redazione

Martina Rossi, la studentessa genovese di architettura che il 3 agosto 2011 morì volando dal sesto piano dell’Hotel Sant’Ana di Palma di Maiorca, non si suicidò. Ma cadde nel vuoto mentre tentava di fuggire da un tentativo di stupro. Il gip di Arezzo, dove dal 13 febbraio si celebrerà il processo, ha deciso di rinviare a giudizio Alessandro Albertoni, altro studente universitario, e Luca Vannucchi, piccolo imprenditore, entrambi 29enni e residenti a Castiglion Fibocchi con l’accusa di tentata violenza sessuale e di aver provocato la morte della giovane.
MARTINA ROSSI, CADUTA NEL VUOTO PER FUGGIRE DA UNA VIOLENZA SESSUALE
Tra i gravi indizi c’è anche un video registrato negli uffici della Questura, trasmesso anche in tv dalla trasmissione di Raitre ‘Chi l’ha visto’. Nelle immagini i due amici esultano perché l’autopsia sul corpo di Martina non aveva trovato segni di violenza sessuale. L’accusa sostenuta dal procuratore di arresto Roberto Rossi aveva sostenuto la piena colpevolezza per i due inquisiti e chiesto il rinvio a giudizio. La difesa aveva sostenuto l’ipotesi del suicidio compiuto dalla ragazza. Anche gli investigatori spagnoli avevano archiviato il caso convinti che la ragazza avesse deciso di togliersi la vita. Secondo il pubblico ministero Martina fuggì dai due ragazzi che intendevano violentarla provando a scavalcare il balcone al sesto piano dell’albergo per raggiungere una camera adiacente. Sarebbe poi scivolata perdendo la presa a causa di asciugamani bagnati che erano stati stesi sulla ringhiera.
(Foto da archivio ANSA)