Massimo D’Alema torna a parlare a margine di un evento elettorale in Calabria e lancia un messaggio a Matteo Renzi: «Mi sento parte di una sinistra che vuole vincere. La differenza è tra una sinistra che vuole vincere e uno che vuole vincere». Con queste parole l’ex Presidente del Consiglio risponde al segretario del Pd che aveva definito la minoranza i «nostalgici del 25 per cento, quelli che stavano bene quando si perdeva».
«Noi – ha aggiunto D’Alema rispondendo direttamente a Renzi, ripreso dall’Ansa – le elezioni le abbiamo perse e vinte e nel ’96 l’Ulivo ebbe più del 40 per cento, ma forse è troppo giovane e non se ne ricorda. È stato un alternarsi tra vinte e perse e ci siamo confrontati con Berlusconi nel pieno della sua forza. Ora lo sbriciolamento del centrodestra rende anche piu’ facile vincere». D’Alema ha poi risposto a Renzi rivendicando le sue opinioni relative ad un calo degli iscritti al Pd: «Il fatto che sono critico con il segretario del mio partito ma lancio un appello a iscriversi al Pd dovrebbe essere apprezzato dal segretario, che invece mi ha insultato dal palco. Renzi dice di voler fare come Blair e allora facesse come lui, che ha saputo rispettare e tenere unito il partito laburista perché sapeva che altrimenti non avrebbe vinto. Spero che anche il suo giovane allievo ne tenga conto».
Massimo D’Alema ribadisce inoltre che lui non abbandona il Partito Democratico e che continuerà la sua azione politica dall’interno: «Io voglio una sinistra riformista e di governo e per far questo la battaglia la riconduco nel Pd almeno fino a quando non verranno prese drastiche misure. Il delirio di onnipotenza puo’ spingere a volte a gesti inconsulti. Rischio scissione? Personalmente sono iscritto al Pd e penso di continuare a sostenere le mie opinioni nel partito. Qualcuno se ne è andato, purtroppo, ed è una cosa che considero un fatto doloroso».
D’Alema ha poi espresso la propria opinione circa le prossime sfide elettorali, rimarcando ciò che per lui è un problema, ovvero una riduzione nelle percentuali dei votanti, riduzione riscontrata nelle ultime consultazioni dello scorso weekend: «Il voto amministrativo nelle regioni in cui si è votato è molto importante perché si tratta di eleggere istituzioni che hanno un grande potere e molte risorse. Il crollo dei votanti è pero’ molto preoccupante». D’Alema ha anche rivolto un appello al centrodestra, invitandolo a ritrovarsi per evitare che il Pd possa assumere forme che non gli appartengono: «Non vorrei dare io dei consigli al centrodestra, ma penso sia auspicabile che torni ad esserci perché è in uno stato così di frantumazione in ogni parte del Paese da finire per attribuire al Pd una molteplicità di ruoli, il che non è positivo. Quando si resta soli sulla scena politica si rischia di finire per interpretare tutti i ruoli. Questo non e’ un bene per la democrazia».
Il centrodestra però c’è e si sta ritrovando intorno a Matteo Salvini. Un Salvini che per D’Alema non rappresenta un avversario credibile per la sfida in Meridione, colpa della storia del suo movimento: «il suo tentativo mi pare onestamente non coronato da grande successo. Non ho l’impressione che il sud lo accolga a braccia aperte. Capisco le ambizioni politiche di Salvini di creare una destra nazionale di tipo nuovo, ma purtroppo la Lega è così marcata dall’antimeridionalismo di questi anni che non riesce a liberarsene». (Photocredit copertina ANSA/ANGELO CARCONI)