Mattarella-Putin: uniti nella forma, divisi nella sostanza

Un colpo al cerchio e un altro alla botte. L’Italia si ritrova improvvisamente arbitro della delicata situazione internazionale, con il G7 dei ministri degli Esteri a Lucca e con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a Mosca. Si tratta del primo capo dello Stato che ha un faccia a faccia con Vladimir Putin dopo l’acuirsi della crisi in Siria, con l’attacco con le armi chimiche e la successiva risposta di forza americana.

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Uniti nella forma, ma divisi nella sostanza. Mattarella arriva al Cremlino in un clima piuttosto disteso, improntato ai convenevoli e alle strette di mano. Grandi sorrisi accolgono il presidente della Repubblica italiana che ha prima incontrato il capo del governo russo Dimitri Medvedev, per poi avere un colloquio con il presidente Putin. E se nella prima parte della giornata si è parlato prevalentemente di economia, successivamente c’è stato spazio per toccare il delicato tema della situazione in Siria.

Mattarella ha definito “eccellenti” i rapporti tra i due Stati, con una collaborazione che spazia dal piano politico a quello scientifico. Medvedev gli ha fatto notare che, nonostante le buone relazioni tra i singoli Paesi, la Russia sta incontrando difficoltà oggettive e soggettive con l’Unione Europea, a causa anche delle sanzioni imposte in seguito alla guerra in Ucraina. Ma è proprio Putin a marcare sostanzialmente la differenza di vedute con l’Italia e con il mondo occidentale sulla questione siriana.

LO SCAMBIO DI BATTUTE MATTARELLA-PUTIN SULLA SIRIA

Mentre Mattarella chiede al presidente russo di “esercitare la sua influenza per evitare l’utilizzo di armi chimiche nel Paese”, Putin risponde che chiederà all’Onu di indagare sull’episodio perché, secondo il Cremlino, sarebbero in programma diversi tentativi di boicottaggio che prevedono ancora una volta l’utilizzo di armi chimiche per attribuirne la responsabilità al governo di Assad.

Comune, invece, la posizione sul terrorismo, con la condanna degli episodi di San Pietroburgo e il cordoglio dell’Italia rinnovato dal presidente Mattarella. “Solo uniti – ha detto Putin – la comunità internazionale potrà affrontare la minaccia del terrorismo”. Insomma, il delicato equilibrio tra i due blocchi si gioca sull’altrettanto sottile filo della diplomazia.

 

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