Matteo Orfini: “Marco Scipioni, presidente del Municipio Roma VI, si dimetta”

Matteo Orfini: “Marco Scipioni, presidente del Municipio Roma VI, si dimetta”. Il Partito Democratico romano cerca di anticipare il terremoto che arriverà in città quando entrerà a regime la relazione del prefetto Franco Gabrielli: dirigenti del comune sostituiti o ruotati, municipi commissariati. Fra questi, proprio il municipio delle Torri governato dal “Ras di Tor Bella Monaca”, arrivato al vertice del municipio attraverso una dinamica politica tutta da spiegare e che preoccupa lo stesso partito romano.

MATTEO ORFINI: “MARCO SCIPIONI, PRESIDENTE DEL MUNICIPIO ROMA VI, SI DIMETTA”

Federica Angeli su Repubblica nella Cronaca di Roma ci spiega cosa stia succedendo nella zona delle Torri. Tutto è iniziato con un miniscandalo riguardante l’Estate Romana.

Il municipio Tor Bella Monaca è finito la scorsa settimana nello scandalo del bando farlocco sull’Estate Romana. Un bando fatto per assegnare lo spazio dell’area di Tor Vergata, concessa al municipio dal rettore, il cui esito sul vincitore sarebbe dovuto esserci il 22 luglio ma che di fatto, da giugno, aveva già un vincitore. Ed era già aperto al pubblico con concerti e oltre 100 stand. La location è stata sequestrata dai vigili urbani e chiusa. E quella chiusura sembra non sia stata gradita dal minisindaco delle Torri, tanto che avrebbe fatto arrivare un messaggio obliquo ai poliziotti della municipale intervenuti, ricordando sue amicizie con il clan Casamonica. Un messaggio che l’amministrazione non sta sottovalutando vista la foto postata e poi tolta da Facebook di suo nipote Loris (che ha la sua stanza, la 101, in municipio come collaboratore del presidente) abbracciato a Romolo Casamonica, giovane rampollo del clan.

Di qui, e in seguito alle voci sulla relazione di Franco Gabrielli che vedono il VI municipio come uno dei territori da segnalare, la presa di posizione netta del commissario Pd Roma Matteo Orfini e del subcommissario Pd VI Municipio Gennaro Migliore.

#Roma OMNIROMA +COMUNE, ORFINI-MIGLIORE (PD): “PRESIDENTE VI MUNICIPIO SI DIMETTA”+(OMNIROMA) Roma, 08 LUG – “Il Pd di…

Posted by Salva l’Italia Roma Centro on Mercoledì 8 luglio 2015

“Non sussitono più le condizioni” perché il Pd Roma sia rappresentato da Marco Scipioni nel territorio del VI Municipio, dicono i vertici politici del Partito.

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Tutto iniziò, continua Federica Angeli, già alle primarie per la scelta del presidente di Municipio.

Le zone grigie di Scipioni cominciarono già nel 2013, durante le primarie pd a Tor Bella Monaca. A denunciare «i brogli delle primarie drogate» a cui parteciparono file di poveri ed extracomunitari, l’ex consigliere Pd Fabrizio Cremonesi che fu scelto da tutto il gruppo politico come candidato alla guida del municipio. Perse perché, come dimostra una registrazione audio di un collaboratore di Scipioni in mano al direttivo Pd, «ai poveri e agli extracomunitari regaliamo 10 euro e un pacco di pasta se in cambio ci portano la ricevuta del voto per Scipioni».

La vicenda ebbe strascichi pesanti, tanto che attualmente Scipioni governa con l’appoggio solo di una parte degli eletti del Pd Roma, mentre la frangia più vicina a Sinistra, Ecologia e Libertà si è posta all’opposizione candidandosi con una lista autonoma.

A pochi mesi dall’insediamento nel parlamentino, era 16 maggio del 2013, un commerciante venne taglieggiato da Loris Scipioni e dal presidente della società Prisma Franco d’Angelosante già sicuri di vincere la gara dell’edizione 2013 del Roma Capital Summer” a Tor Vergata. Gli promisero uno stand e a due settimane dall’inizio della kermesse (il cui bando ovviamente vinsero) pretesero 500 euro a settimana per l’occupazione che doveva essere gratuita. Ancora: c’è una indagine della finanza cominciata nel 2014 su cinque affidamenti diretti per lavori pubblici dati sempre allo stesso imprenditore, Luigi Martella. «Una funzionaria – si legge nelle carte – si è messa in malattia per due mesi per non apporre la sua firma su quei documenti ». Insomma le troppe zone d’ombra sulla gestione del VI municipio sono tante e non convincono la direzione del Pd. Tanto che sia l’assessore Sabella, sia Orfini hanno incontrato Scipioni per convincerlo a lasciare.

O Scipioni lascerà da solo, o sarà espulso dal Partito Democratico; quello stesso partito che, nel territorio del VI, veniva descritto dalla relazione di Fabrizio Barca come un partito che lavorava per “il potere per il potere”: circoli dunque chiusi o commissariati. Per parte sua, il presidente Scipioni non sembra essere intenzionato ad andarsene e dichiara al Messaggero nella cronaca di Roma: “Mi stanno facendo un fagotto e controfagotto, io non mollo. La mia giunta è immacolata, sono andato da Gabrielli e ho ricevuto rassicurazioni, ho parlato con l’assessore Sabella e non ho avuto appunti. E allora da me questi che vogliono. Non mi muovo”.

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