Matteo Renzi resuscita il ponte sullo Stretto di Messina? Il Mit smentisce

Matteo Renzi ha intenzione di riesumare il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina? Così era sembrato oggi, visto che nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza spunta uno stanziamento da oltre un miliardo per la grande opera, da versarsi alla società che ancora detiene l’appalto per il Ponte sullo Stretto, opera cancellata dal governo Monti. In realtà, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiarito qualche ora dopo: tutto un equivoco, nato dall’errata lettura di una tabella contenuta in un allegato del Def.

Photocredit: Marco Melini /LaPresse
Photocredit: Marco Melini /LaPresse

IL RITORNO DEL PONTE – Il governo di Matteo Renzi sta invece pensando di far ripartire quella che fu l’idea centrale della politica infrastrutturale del governo di Silvio Berlusconi? “C’è un allegato che potrebbe riaprire il dossier “Ponte sullo stretto”. E’ nei meandri del Def, il Documento di economia e finanza: 1.287.324.000 euro alla Società Stretto di Messina S. p. a”, dice Repubblica. Tale stanziamento sarebbe d’altronde congruente con le ripetutamente professate intenzioni da parte del ministro Maurizio Lupi che ha più volte ripetuto che, per lui, l’opera è ancora strategica. Il consorzio Eurolink che sì è aggiudicato il progetto, dopo il suo congelamento da parte del governo di Mario Monti, ha chiesto al governo una sostanziosa penale.

“ECCEZIONALE GRAVITA'” – Ma a settembre l’amministratore del consorzio aveva dichiarato: “Siamo disponibilissimi a rinunciare alla penale, se il progetto ripartisse”, sottolineando di non aver ricevuto alcuna richiesta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma di averne parlato con lui poco tempo prima”. Da parte dell’opposizione, ovvero di Sinistra, Ecologia e Libertà, è già pronta una dettagliata interrogazione parlamentare: “E’ di una eccezionale gravità” quanto è scritto nella Nota di aggiornamento al Def , sopratutto perché in questo modo il governo dimenticherebbe, a detta di Arturo Scotto, capogruppo di SeL alla Camera, la vera grande opera necessaria al paese: “Il dissesto idrogeologico”. Questa è comunque solo l’ultima tappa di una sorta di telenovela infrastrutturale che, solo per citare il secondo dopoguerra, viaggia ininterrotta dal 1951.

UPDATE – IL MINISTERO CHIARISCE: NIENTE PONTE SULLO STRETTO –  Nel pomeriggio di oggi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiarito che il rifinanziamento del progetto del ponte sullo Stretto di Messina non è attualmente in programma. L’equivoco, ha spiegato il Mit in una nota, sarebbe nato da «un’errata lettura di una tabella dell’Allegato Infrastrutture del Def ha indotto a ipotizzare un rifinanziamento del Ponte sullo Stretto di Messina». La tabella in questione sarebbe quella relativa alle «Revoche e reimpieghi, pubblicata sul sito del Cipe per obbligo di legge sin dal gennaio scorso e riportata all’inizio dell’Allegato Infrastrutture. Il D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 (convertito dalla legge n. 9 del 21 febbraio 2014) stabilisce, all’art. 13, comma 1/bis, che venga pubblicata un’anagrafe dei provvedimenti aventi forza di legge con i quali siano state revocate le assegnazioni disposte con delibere Cipe per la realizzazione di interventi infrastrutturali».

«NON RISULTANO STANZIAMENTI» – La nota del ministero prosegue sottolineando che il termine “reimpieghi” indica «non lo stanziamento di risorse a un’opera, ma l’indicazione storica di risorse revocate e non utilizzate né utilizzabili». A riprova che per il Ponte sullo Stretto di Messina non sono state assegnate risorse basta consultare la Tabella 2 dell’Allegato Infrastrutture ”Stato dell’arte e degli avanzamenti del programma infrastrutture strategiche” dove alla voce ”Ponte Stretto Messina” (pagina 70) non risultano stanziamenti, conclude il dicastero.

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