Maurizio Santangelo: cosa c’è dietro la vittoria del portavoce 5 Stelle Senato
10/01/2014 di Stefania Carboni
«Io voterò il migliore, spero che la maggioranza faccia altrettanto». È stato questo l’augurio di un senatore pensante prima della “sfida” per il posto da portavoce a Palazzo Madama tra i 5 Stelle. Il successore di Paola taverna è Maurizio Santangelo, ortodosso, che l’ha spuntata con il critico cittadino Romani. Ieri la votazione in sala si è tenuta in diretta streaming. Una seduta diversa rispetto alle solite, intervellata, come un “programma tv”con il collega Maurizio Bucarella che ha tenuto le redini del match.
L’ASFALTAMENTO DELL’ANTI-RENZI – «Rimaniamo uniti, non abbassiamo la guardia. Abbiamo iniziato una rivoluzione», in sostanza è questo il discorso di Santangelo, eletto con 26 voti e tre scarti di differenza rispetto al suo collega di aula. Prima dei bigliettini in urna a tenere banco è stato il discorso di Romani: «Parlo per gli attivisti. Per coloro che seguiranno questa riunione ma non avranno possibilità di votare», ha spiegato il fiorentino. «Potrò parlare senza paura di andare fuori tema o fuori tempo. Ho preso appunti per non farvi perdere treni o aeroplani», ha ironizzato. Romani ha preso parola per diversi minuti. Rispetto al suo “sfidante” ha tenuto banco tenendo un “sorta” di agenda del MoVimento: «Si dovrà parlare di politica e di economia. Dovremmo sfidare l’avversario. le nostre scelte dovranno esser condivise con tutti gli attivisti. Il mio compito sarà questo. Rendere il Movimento più forte e coeso. Ho bisogno di tutti, persone attive. Nessuno si deve tirare indietro. Questo messaggio è anhe per coloro che mi hanno votato a mia insaputa. Io non mi sono candidato come ben sapete. Non nascondo di esser molto diverso, in modo dialettica ed età rispetto al mio collega ma ci riunisce l’obiettivo che abbiamo in comune: cercare di cambiare il paese».
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LA COMUNICAZIONE NON È DIRETTORE DEI LAVORI – Il nemico? Matteo Renzi. Che più volte ha “sfidato” il MoVimento negli ultimi giorni. Romani da fiorentino lo sa bene. «Non avrete una nuova icona siamo tutti influenti e da valorizzare. La mia funzione e quella della comunicazione dovrà esser questa. Uno vale uno ma tutti e 50 valiamo 500. La squadra di comunicazione sarà un mio alleato e non un mio direttore dei lavori». Boom. Romani lo sa. Si sistema gli occhiali e persegue nel suo discorso. Solo un aiuto. Nessuna indicazione. Poi lancia la sfida. Si augura che sul blog venga postato anche il discorso dell’altro collega candidato al ruolo di portavoce. Il discordo del perdente “a prova del fatto che non siamo divisi”. Poi chiude con una citazione di Bambarèn:« Non seguire il sentiero già segnato; va invece, dove non vi è alcun sentiero, e lascia una traccia…». Santangelo che lo segue non si è preparato nessun discorso. Agli occhi di punti programmatici e citazioni brilla un po’ meno del vicino fiorentino.
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GEMELLI DIVERSI – Solita ricetta: da una parte l’esponente dell’ala più critica Maurizio Romani, dall’altra un cosidetto ortododsso puro sangue Vincenzo Maurizio Santangelo. Romani, originario di Castel San Niccolò (Arezzo) è nato il 18 febbraio 1954. Abita a Firenze, medico, è vice presidente della Commissione Sanità del Senato. Tra i suoi cavalli di battaglia ci sono la lotta agli sprechi di denaro pubblico da parte dell’amministrazione Renzi, lotta contro il traffico internazionale di organi, proposta di legge per il riconoscimento delle medicine omoeopatiche e conseguente registrazione dei farmaci equivalenti. Vincenzo Maurizio Santangelo è trapanese e prima di essere eletto al Senato faceva l’architetto. Membro della Giunta per il Regolamento e della Commissione Industria, Commercio, Turismo è anche vice presidente della delegazione italiana presso il Consiglio d’Europa. Si è adoperato per il voto palese per la decadenza dei condannati e la trasparenza amministrativa tramite voto elettronico. Da una parte l’anti-Renzi dall’altra l’Europa. Se l’ala critica non ha dubbi su chi appoggiare, qualche fedelissimo potrebbe aver titubato prima di esprimere la propria preferenza. Tant’è che la sala sceglie Santangelo. Per poco. Tre voti soli fanno la differenza tra i due (con un misterioso astenuto). La diversità delle due anime di Madama 5 Stelle è evidente. Basta vedere lo spoglio delle due urne per capire come gli “onorevoli” pentastellati sia siano seduti per fazioni. Nel primo raccoglitore Romani spaccava, nel secondo no. La particolarità è talmente evidente che qualcuno in sala ironizza sulla strana coincidenza. Bucarella, showman del momento, stempera i toni: «Eh se facessero tutto questo anche gli altri partiti».
CABINA REGIA? – La comunicazione, grande ago della bilancia nei discorsi che sono volati ieri, è corsa ai ripari. Per l’elezione del nuovo portavoce l’evento è stato condotto da una simil regia, con tanto di stacchi telecamera. Tutto in piena regola. A fine streaming erano circa 1248 gli utenti connessi sul canale YouTube. Pochini? Rispetto ai primi periodi sì. Ben confezionato il video dell’uscente Paola Taverna che mostra la quotidianetà della senatrice verso Corso Rinascimento. Mentre guida la macchina e ritira buste partono slogan e resoconto delle attività dei 5 Stelle. Un resoconto diverso da pennarelli, cartelloni e sfuriate di Orellana di qualche mese fa. Tutto è controllato, intervallato e “televisivo”. «Ci sarà stato lo zampino di Gianroberto», ironizzano. Il guru prima di natale è sceso per fare chiarezza tra lo staff. Basta fratture, basta divisioni, basta gossip. Quello che deve uscire dal Senato (e non solo) deve esser coerente e rispettabile. Sennò “i sondaggi calano”.
HA AIUTATO LA GAMBARO – «Con 26 voti a favore, per i pennivendoli la notizia sarà che Maurizio Santangelo, eletto oggi capogruppo del M5S al Senato, ne ha presi 23 contro, e che siamo spaccati. La notizia vera è che per la terza volta in nove mesi ruotiamo ancora il presidente. Come lo abbiamo promesso, lo abbiamo fatto. Votando. Democraticamente», spiega Vito Crimi su Facebook. In realtà anche se la vittoria è ortodossa, il margine della linea dei fedelissimi diventa sempre più labile. Eppure stamane la cosidetta linea “pasdaran” era seriamente preoccupata. perché? Perché Romani non era un dissidente qualunque. Si è battuto per evitare l’espulsione di Adele Gambaro e sopratutto l’ahnno canidato. Senza che lui dicesse nulla il suo nome si è palesato tra i cosidetti senatori “neutri”. «Se eleggono lui, siamo rovinati», avrebbe spiegato qualche duro in mattinata. «Alcuni non hanno votato per me perché sono considerato troppo moderato, mentre Santangelo è più tosto», ha commentato lo sconfitto aretino che però ritiene il segretario del Pd un avversario da attaccare. Eppure tra le teste del Senato ha prevalso la prudenza. Si è optato per Santangelo piuttosto che per quello che già nominavano a Madama come “l’anti Renzi”. Romani e Renzi d’altronde si sono sempre “amati”.
IL VIDEO DEL PERDENTE? – Beppe ha mantenuto le promesse di pubblicazione? Passata l’euforia del momento Battista ricorda la giornata: «Oggi abbiamo votato il nuovo capogruppo. Per il prossimi tre mesi sarà Maurizio Santangelo che si è imposto su Maurizio Romani per 26 a 23 (una scheda era nulla), quest’ultimo ha fatto un bellissimo discorso. Davvero emozionante! Come da sua richiesta, spero che il video del suo intervento venga presto pubblicato, anche sul blog». Richiesta che ancora non sembra avere una risposta, anche perché in casa Grillo le preoccupazioni sono altre e vanno oltremare. Il NuoVo MoVimento Sardegna si è palesato. Attraverso una pagina web affida una richiesta al Semplice Portavoce:
Oggi abbiamo questa possibilità: entro domani dobbiamo modificare il simbolo che abbiamo depositato, e se tu ci concederai l’uso del logo del M5S potremo sostituirlo al nostro e far rientrare in pista il MoVimento, in extremis. In questo modo ridaresti una speranza a tutti i Sardi che avevano creduto in te e nel MoVimento e che si sono sentiti traditi e abbandonati. Noi non siamo interessati alle poltrone (altri pseudogrillini hanno messo su delle liste civetta con questo scopo): noi mettiamo a disposizione questa possibilità a tutti coloro che ti hanno inviato la propria disponibilità a candidarsi e che tu, con criteri che riterrai validi, potrai certificare.
Beppe deve rispondere. O c’è o non c’è. Ultime ore disponibili. I cellulari ieri non hanno solo squillato a Palazzo Madama, ma anche sotto la Madonnina. Chiedendo chi diamine fosse quella firma su “quell’altro” blog.
(Credits immagine di copertina: screenshot dal video)