Massimiliano Mecozzi, l’omeopata indagato per la morte del piccolo Francesco, deceduto a 7 anni per le complicanze di un’otite, ha già ricominciato a lavorare. Nel giorno del funerale del bambino. Dopo aver comunicato ai pazienti con tremila messaggi inviati tramite WhatsApp il suo nuovo numero di telefono, il medico ha ripreso l’attività evitando ogni comunicazione con la stampa.
Dunque, ora il dottore continua a curare, prescrivere e fare visite. Stando bene attento a non esprimersi sulla seria vicenda che lo riguarda. Per ordine dei suoi avvocati, dice a chi prova a strappargli una risposta. Francesco, in cura a Mecozzi, è deceduto per le complicanze di un’otite batterica trattata con l’omeopatia e non con gli antibiotici. Il medico omeopata (sono indagati per omicidio anche i genitori del bambino) avrebbe cancellato il video che la mamma del piccolo paziente gli aveva inviato il 23 maggio, qualche ora prima di chiamare il 118. Secondo l’autopsia, Francesco è morto per un’encefalite, per la «cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali». Ma le cause saranno chiare solo quando giungeranno i risultati degli esami istologici e immunoistochimici.
(Foto da archivio Ansa)