«Parlare di deportazione a proposito dell’offerta di assunzione a tempo indeterminato nel nord Italia è un’offesa al buon senso, e alla memoria di chi deportato è stato davvero». Non le manda a dire Enrico Mentana: sul proprio profilo Facebook torna a distanza di 24 ore sulle polemiche scatenate dal dibattito sulle assunzioni della Buona Scuola e dal contributo – tra i tanti – di Marcella Raiola, insegnante di Latino e Greco, pendolare da 13 anni, che ieri in una lettera a Repubblica ha spiegato perché ha deciso di dire no alla chiamata:
Non ho, come tanti miei colleghi di età compresa tra i 40 e i 55 anni di cui ho raccolto gli sfoghi dolorosi in questi giorni tesi e tristi, figli piccoli, disabili, genitori anziani da accudire da sola o una casa appena comprata con un mutuo salato, ma ugualmente non ho prodotto la famigerata domanda di deportazione.
L’uso del termine ‘deportazione‘ – per spiegare la distribuzione delle cattedre che porterà circa 15mila docenti precari a cambiare regione – ha scatenato un polverone. Nello specifico il direttore del TgLa7 ha dedicato alla questione due post su Facebook, che hanno generato migliaia di commenti e condivisioni: lo stesso Mentana ha più volte risposto agli utenti che ribadivano la legittimità della parola che riporta alla mente uno dei più grandi orrori del secolo scorso:
Deportazione: pazzesco. Se coloro che devono insegnare ai ragazzi italiani il corretto uso della loro lingua si…
Posted by Enrico Mentana (pagina ufficiale, bis) on Martedì 18 agosto 2015
Potete continuare a inviare messaggi di insulti o minacce o lamentele, sfogatevi pure: ma parlare di deportazione a…
Posted by Enrico Mentana (pagina ufficiale, bis) on Mercoledì 19 agosto 2015