Il mercato di Piazza Navona si farà, anche se sarà un mercato completamente diverso da quello a cui Roma è solitamente abituata: saranno nella piazza le associazioni di volontariato e le realtà della città solidale, che monteranno a turno i loro stand. Grazie all’annullamento del bando storico, quello finito sotto la lente di attenzione dell’Autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone, ad essere esclusi dalla piazza sono stati, oltre ai giostrai e agli esercenti alimentari, anche gli artigiani dei presepi.
Ecco come sarà la piazza del 2016, ce ne parla la Cronaca di Roma del Messaggero.
Il I municipio, su indicazione del Campidoglio, sta marciando verso la nuova organizzazione della festa della Befana che, dal 30 dicembre al 6 gennaio, sarà caratterizzata dalla sola presenza di associazioni di volontariato. Lo scorso 24 dicembre al dipartimento Cultura del Campidoglio sono state vagliate tutte le domande di partecipazione al nuovo avviso: 21 quelle presentate per 28 postazioni complessive. Ne sono state accolte 18. I vincitori, tuttavia, non allestiranno i banchi per tutti gli otto giorni della rassegna. Il 30 e 31 dicembre, ad esempio, a piazza Navona ci saranno soltanto 10 associazioni come Amnesty International, Unicef, Semi di libertà, Slow-food, Mezza luna rossa. Si prosegue il primo gennaio con 13 stand, il 2 gennaio con 15, il 3 e 4 gennaio con 16, il 5 gennaio con 17 postazioni aperte e il 6 gennaio con 15. Il municipio ha convocato per oggi tutte le associazioni vincitrici per discutere i dettagli tecnici di allestimento. «Rischiamo – spiega il vicepresidente del I municipio, Jacopo Pescetelli – di cadere nel caos perché se le associazioni non decideranno di montare comunque tutte lo stesso giorno, e cioè il 29 dicembre, ma soltanto il giorno antecedente alla loro presenza, potremmo avere dei problemi logistici e di immagine». Di fatto piazza Navona potrebbe ospitare stand in parte vuoti o potrebbe tramutarsi in una sorta di piccolo cantiere perenne con i gazebo che aprono e chiudono a seconda della disponibilità dei singoli partecipanti.
Le proteste, lo dicevamo, sono quelle degli artigiani del presepe.
A pochi giorni dall’Epifania lanciano un appello accorato: «Non lasciamo morire una tradizione centenaria di Roma». Sull’affaire della festa di piazza Navona, l’ultima parola la esprimono loro, i presepari, gli storici artigiani che da oltre cent’anni animavano, con le loro creazioni ispirate alla Natività, la festa della Befana. Tagliati fuori dalla rassegna alla stregua dei venditori di dolciumi, i creatori di presepi, chiedono all’amministrazione del Campidoglio di rivedere la loro posizione. (…) «Il bando annullato è stato presentato in ritardo da parte dell’amministrazione comunale – argomenta Paolo Padovani, presidente dell’associazione Fiera di Piazza Navona e preseparo storico della Capitale – ma siamo comunque riusciti a partecipare e a rispettare i criteri richiesti anche se con grandi difficoltà, perché erano quasi impossibili. Tuttavia, quando siamo andati a ritirare i permessi ci hanno rimandato tutti a casa perché Tronca aveva annullato il bando per irregolarità. Poi abbiamo saputo del nuovo bando esclusivo per le onlus e le cooperative sociali voglio capire perché noi artigiani non possiamo più lavorare».