Mestre: le cade il cellulare nella grata e trova un giovane impiccato
12/12/2014 di Redazione
Mestre: Il corpo senza vita di un trentenne è stato ritrovato da una donna -che camminava in viale don Sturzo e stava andando nella vicina palestra- alla quale è caduto il cellulare in una grata sul marciapiede: vedeva il cellulare sotto i suoi piedi ma non sapeva recuperarlo. Ha chiesto quindi aiuto al titolare della palestra per sapere come accedere all’autorimessa. Al titolare della palestra è venuto in mente che il gestore del bar che si trova nello stesso stabile, di fronte all’hotel Albatros, ha una chiave che consente di aprire la rampa che porta all’autorimessa. Così sono entrati e mentre stavano andando a riprendere il cellulare hanno visto un corpo ancora attaccato al cappio. Un ritrovamento casuale.
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LA VITTIMA – La vittima è un veneziano con qualche piccolo precedente e problemi di tossicodipendenza che da tempo si era allontanato dalla famiglia. Poi la decisione di togliersi la vita impiccandosi in un’autorimessa dismessa che si trova in viale Don Sturzo a Carpenedo. Il corpo si trovava nell’autorimessa almeno da venti giorni. E chissà quanto altro tempo sarebbe rimasto lì abbandonato il suo corpo, senza nessuno che lo reclamasse, se mercoledì pomeriggio ad una donna non fosse caduto il cellulare in una bocca di lupo.
(Photocredit: LaPresse)