Metano, il carburante del futuro

Categorie: Tecnologia

Nel 2013 un italiano su 20 ha comperato un'automobile a gas metano confermando la scelta da parte dei consumatori di orientarsi verso prodotti funzionali ma in grado di garantire un risparmio progressivo nel tempo con le case automobilistiche che si sono adeguate in previsione 2014

Vi ricordate del metano come carburante per le autovetture? Negli anni scorsi il gas naturale rappresentava il futuro del trasporto sostenibile salvo venire sostituito negli ultimi tempi dalle vetture elettriche ed ibride. Eppure tale carburante è ancora protagonista nelle vendite insieme al Gpl, tanto che nel 2013 un acquirente su 20 ha scelto una vettura bi-fuel, ovvero alimentata a benzina ed a gas.



(Quattroruote.it)

UNA SU VENTI – Come spiega Omniauto, nell’anno appena concluso la quota di auto a gas naturale ha raggiunto i picchi dell’anno migliore, il 2009, dimostrando come il settore sia quello che ha tenuto in piedi l’intero mercato dell’automobile in Italia. Parlando di numeri, nel 2013 sono state immatricolate 68.059 auto a metano, con una crescita del 26,61 per cento rispetto al 2012, quando ne vennero immatricolate 53.753. Questi numeri confermano una quota del mercato pari al 5,19 per cento, confermando appunto che un italiano su 20 ha comprato un auto a metano. Un numero sorprendente, specie se consideriamo che non c’erano eco-incentivi a sostenere la vendita. Appare quindi evidente la scelta da parte degli automobilisti d’investire in un mezzo che consenta di ammortizzare le spese.

LE PROTAGONISTE DEL MERCATO – Tutto merito della capacità delle ibride a gas naturale di ridurre i costi d’esercizio fino ad un terzo. Il modello più venduto in assoluto è la Fiat Panda con 23.469 vetture vendute. Al secondo posto un’altra auto del Lingotto, la Punto, forte di 14.343 unità. Terzo gradino del podio per la Lancia Ypsilon con 7.758 esemplari davanti alla Volkswagen Up! a quota 6.160. Poi ci sono Fiat Qubo (5.198), Opel Zafira (3.208), Fiat 500L (2.872), Fiat Doblò (1.458), Seat Mii (1.160), Volkswagen Touran (792). A questi modelli verranno affiancate le novità del 2014 che promette di essere molto ricco per quanto riguarda le autovetture a gas.



(wikipedia)

COSTI CONTENUTI – La Mercedes si prepara ad aggredire il mercato con la Mercedes Classe E al prezzo di 60.000 euro per la sua versione top ed un consumo di 4,3 chili per 100 chilometri. Volkswagen offre le Passat berlina o station wagon a partire da 31.750 euro, con un 1.4 da 150 cavalli dal consumo medio di 4,3 chili per 100 chilometri. C’è la Touran a 26 mila euro, la Audi A3 Sportback g-tron con un consumo di 3,6 chili per 100 chilometri mentre Volkswagen up, Seat Mii e Skoda Citago, tre auto uguali, possono garantire consumi di 2,9 chili per 100 chilometri, con la Mii che arriva a costare 11.810 euro, 200 euro in più della Tata Vista. Segno che le case ci credono più di quanto non si possa pensare e di come in futuro ci sia la possibilità che le vetture a metano possano diventare protagoniste del mercato.

DIFFERENZA DI PREZZO MINIMA – In fondo la chiave di tutto è da ricercarsi nel prezzo della vettura. Fino a pochi anni fa il risparmio veniva inglobato nel pagamento della differenza di prezzo rispetto ad un auto normale. Oggi invece la differenza si è assottigliata, tanto che l’acquisto di un’auto a metano o Gpl non appare più così problematico, almeno a giudicare dal listino proposto. Cerchiamo ora di capire nel merito le differenze tra Gpl e metano e se davvero c’è un risparmio rispetto ai carburanti tradizionali, con l’aiuto de Il Fatto Quotidiano. Le auto a Gpl emettono tra il 10 ed il 20 per cento in meno di Co2 rispetto alla benzina, con il metano che raggiunge il 25 per cento, ed entrambe non emettono polveri sottili. Il risparmio poi si registra anche alla pompa di benzina.



(wikipedia)

LA REVISIONE DELLE BOMBOLE – Un litro di Gpl costa mediamente 0,850 euro al litro, il 50 per cento rispetto ad un motore a benzina. Una percentuale quindi che compensa l’aumento dei consumi, compreso in una forbice che va dal 10 al 20 per cento. Il metano risulta ancora più economico visto il suo costo al chilo di circa 98 centesimi di euro che permette di percorrere una volta e mezzo la distanza che si farebbe con un litro di benzina. Il risparmio ha uno svantaggio. Le vetture a gas naturale sono mediamente meno performanti di quelle a combustibile tradizionale. Poi c’è la questione manutenzione. Le bombole di metano vanno revisionate ogni quattro o cinque anni, a seconda dell’omologazione rispettivamente europea o italiana, mentre quelle di gpl vanno sostituite obbligatoriamente dopo dieci anni.

IL PROBLEMA DELLE VALVOLE – Al Volante ci riporta poi un altro problema spesso sottaciuto che potrebbe creare numerosi grattacapi ai possessori di autovetture a gas, relativo alle valvole che possono andare incontro ad un’usura maggiore a causa delle alte temperature d’esercizio. Per questo sarebbe opportuno acquistare kit definiti salva valvole che raffreddano le miscele ed i gas di scarico al prezzo di circa 150-180 euro grazie talvolta ad una centralina programmabile.In questo modo si garantisce una lubrificazione efficace per migliaia di chilometri, con una ricarica di additivo che viene a costare sui 20 euro al litro. Un altro fattore di cui bisogna tenere conto è dato dalla presenza sul territorio nazionale dei centri di distribuzione del metano, o per dirla più semplicemente, le pompe di benzina.

(wikipedia)

AMMORTIZZABILI IN DUE ANNI – Come ricorda Omniauto, se è vero che la differenza nel prezzo d’acquisto tra auto a benzina ed auto a metano è recuperabile in circa 30.000 chilometri, ovvero in circa due anni, così come può tornare utile la scelta di buttarsi sulle auto a gas naturale sfruttando le agevolazioni regionali come ad esempio il bollo gratuito per cinque anni garantito da Puglia, Piemonte e Lombardia, bisogna comunque stare attenti a dove si risiede e se nelle vicinanze esiste una pompa a metano. La rete di distribuzione non è assolutamente omogenea e questo rende improbabili i lunghi viaggi. Colpa della ridotta autonomia compresa tra 250 e 400 chilometri. Inoltre, la lentezza del pieno, per cui sono necessari cinque minuti, porta ad allungare i tempi. 

DISTRIBUTORI A MACCHIA DI LEOPARDO – Ma certo il problema riguarda il fatto che in Italia esistono 996 distributori, di cui 447 tra Emilia-Romagna (174), Lombardia (144) e Veneto (129). Ad esempio sono sconsigliabili i viaggi in Liguria, 7 impianti, in Friuli Venezia-Giulia e Molise, 3 impianti ciascuno, Val d’Aosta, un impianto. Impossibile invece usare queste auto in Sardegna, dove non ci sono pompe per il metano. A titolo informativo, ecco lo stato dell’arte regione per regione:

Valle d’Aosta: 1
Piemonte: 72
Lombardia: 144
Trentino-Alto Adige: 15
Veneto: 129
Friuli-Venezia Giulia: 3
Emilia-Romagna: 174
Liguria: 7
Toscana: 94
Marche: 84
Umbria: 31
Abruzzo: 21
Lazio: 51
Molise: 3
Campania: 62
Basilicata: 7
Puglia: 61
Calabria: 9
Sicilia: 25
Sardegna: 0

Totale: 996

PRIMO POSTO IN EUROPA – Ed in fondo sembra questo l’unico vero limite alla distribuzione di automobili alimentate a gas naturale. Da notare poi che un viaggio all’estero sarebbe indicato in Germania, dove al 2011 erano indicati 899 punti di rifornimento, ma non in Francia, Spagna o Portogallo dove questi erano rispettivamente 39, 8 e 1. L’Italia con questi numeri rappresenta quindi il primo mercato europeo, con i frontalieri al confine con la Svizzera che possono contare su ulteriori 129 punti di rifornimento (dati sempre del 2011).

(alvolante.it)

VELOCITÀ UGUALI, PRESTAZIONI DIVERSE – Da questi numeri si capisce come mai il mercato dell’auto a metano in Italia è così florido e potenzialmente ricchissimo. Del resto, dal punto di vista tecnico, l’auto raggiunge la stessa velocità di una alimentata a benzina. Piccole penalizzazioni invece per quanto riguarda le prestazioni, con l’auto che diventa più lenta nonostante abbia un numero di ottani superiori alla benzina (120 contro 96). Tutta colpa del motore non abbastanza compresso in quanto non studiato per il funzionamento a gas naturale. L’avviamento del motore viene mantenuto a benzina a causa del potere detonante mentre l’avviamento a metano è sconsigliato a causa dello sforzo prolungato del motore.

DUE SISTEMI DIVERSI – A differenza di quanto accade con il gas di petrolio liquefatto, ovvero il Gpl, il metano viene venduto in fase gassosa a 220 bar contro i 12 bar nominali del Gpl. Ciò significa che gli impianti sono incompatibili sopratutto per quanto riguarda il miscelatore ed il tipo di bombola. Le uniche parti in comune sono le centraline elettroniche e il commutatore-indicatore di livello, il cui costo appare comunque esiguo rispetto al resto dei componenti, tanto che in genere vengono sostituite insieme. Come detto il metano comporta una perdita di prestazioni del 10 per cento ma a differenza di quanto accade con la benzina, è possibile allungare la vita dell’olio grazie alle minori scorie di combustione.

(wikipedia)

FINO A 500.00 CHILOMETRI – Questo significa che si assiste ad un allungamento degli intervalli di cambio olio fino a 40.000 chilometri. Questo porta anche ad un allungamento della vita della vettura, con le auto a metano che possono arrivare fino a 500.000 chilometri di vita. Di contro è necessario controllare candele, fili, bobina e batteria, perché le parti elettriche devono essere sempre in ottimo stato visto che il gas metano brucia meno rapidamente della benzina. Attenzione anche al riduttore di pressione, conosciuto anche come polmone, che dev’essere riscaldato durante il funzionamento per contrastare il gelo del gas. Bisogna sembra controllare i livelli di liquido per contrastare perdite che possono portare a danni alla testata.

IL RISPARMIO DI CARBURANTE – Infine, per dare meglio l’idea dei risparmi in prospettiva garantiti dal metano, vi proponiamo la finestra di calcolo di Ecomobile che ci permette di confrontare la spesa annuale in termini di carburante confrontando una vettura alimentata a benzina, a gasolio, a Gpl ed a metano. Dal nostro punto di vista scegliamo di confrontare un consumo medio di 17 chilometri al litro per una percorrenza di 15.000 chilometri l’anno. E questi sono i risultati:

 

Un anno di benzina costa 1.537 euro, contro i 1.272 euro del gasolio, gli 860 euro del Gpl ed i 582 euro del metano, per un risparmio in quest’ultimo caso di 955 euro. Un valore che fa capire quali sono i vantaggi dell’auto alimentata a gas naturale. Certo bisogna fare attenzione alla manutenzione che potrebbe rivelarsi forse più complicata. Ma se si riescono a risparmiare 4000 euro in quattro anni, prima della revisione delle bombole che costa comunque sui 200 euro, allora si capisce perché il metano è il carburante del futuro.