Michel Martone, lo sfigato che arriva secondo su due

Categorie: Economia

La storia del concorso vinto all’Università dall’attuale sottosegretario al Welfare



Una battuta piuttosto famosa dice “sei così sfigato che se si fa il campionato mondiale della sfiga arrivi secondo”. Michel Martone non è arrivato secondo al campionato mondiale della sfiga, ma quasi. Visto che nel concorso che l’ha giudicato idoneo a una cattedra di diritto del lavoro è sì arrivato secondo – giustamente TreX nei commenti fa notare che l’idoneità è unica, ma ci si riferisce al punteggio dei voti – dietro una titolata accademica, ma il suo posto in classifica è dovuto al fatto che gli altri sei candidati si erano ritirati. E anche i giudizi sulla sua carriera accademica non erano esattamente entusiastici. Almeno, secondo il verbale che alla fine l’ha promosso.



IL FAMOSO VERBALE – Il verbale si trova qui: tutto parte dal 7 luglio 2003,data in cui la commissione si riunisce per decidere

La Commissione Giudicatrice della procedura di valutazione comparativa per il reclutamento di un Professore Ordinario del settore scientifico disciplinare IUS/07 della Facoltà di Economia “RICHARD M. GOODWIN” dell’Università degli Studi di Siena, bandita con D.R. n. 284 del 27 dicembre 2001, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 dell’11 gennaio 2002 costituita da:



Prof. Mattia Persiani Presidente
Prof. Roberto Pessi Membro
Prof. Franco Liso Membro
Prof. Marcello Pedrazzoli Membro
Prof. Silvana Sciarra Segretario

si è riunita nei seguenti giorni 29 gennaio e 7 luglio 2003 presso l’Istituto di Diritto Privato dell’Università di Roma “La Sapienza”

Il tutto costituisce ad occhio un semplice pro-forma, visto che, informa sempre il verbale:

I candidati che hanno presentato domanda di partecipazione alla procedura sono:

– Giovanni ARRIGO
– Franca BORGOGELLI
– Gisella DE SIMONE
– Marco MARAZZA
– Michel MARTONE
– Rosario SANTUCCI
– Franco SCARPELLI
– Stefania SCARPONI

Ma, tu guarda a volte il caso:

I candidati: Gianni ARRIGO, Gisella DE SIMONE, Marco MARAZZA, Franco SCARPELLI, Rosario SANTUCCI, Stefania SCARPONI in date diverse, hanno rinunciato a partecipare al concorso come riportato in allegato ai diversi verbali.

E se i posti sono due e i candidati pure, non è che ci sia molto da discutere.

IL SOLITO PRECISINO -Il voto è quindi semplicemente un pro-forma:

La Commissione, dopo la rilettura dei giudizi individuali e collegiali e dopo ampia discussione e comparazione degli stessi è passata alla votazione che ha dato i seguenti risultati:

candidato Franca Borgogelli voti 5
candidato Michel Martone voti 4

Ma quello che è interessante leggere, nel verbale, sono le motivazioni dei commissari che giudicano Martone. La professoressa Silvana Sciarra, ad esempio, non lesina giudizi negativi sul candidato:

In ‘Contratto di lavoro e beni immateriali’, Padova 2002 (indicato nell’elenco delle pubblicazioni con data 2001, corrispondente all’edizione provvisoria che qui viene presa in considerazione), l’autore si propone di spaziare dal classico tema delle invenzioni del lavoratore, al lavoro degli artisti interpreti, fino ad includere nella trattazione un capitolo finale dedicato al contratto di lavoro sportivo, scelta quest’ultima non del tutto condivisibile. Ne deriva una trattazione non sempre omogenea, pur nell’apprezzabile sforzo di garantire originalità e coerenza al lavoro monografico. […]

In ‘Rapporti di lavoro e sistema economico’ l’autore si avventura in una trattazione su più piani: storico, interdisciplinare e giuridico. I numerosi riferimenti a fatti ed a metodologie di analisi sono caratterizzati talvolta da passaggi argomentativi non del tutto esaustivi. Si veda, ad esempio, la menzione dei ‘parametri di Maastricht’, priva di richiami alle fonti comunitarie ed ai riflessi sul diritto interno (p. 19). Si veda anche un non chiaro riferimento alla legge Le Chapelier (p. 87) della cui valutazione storica oltre che giuridica si occupa approfonditamente S. Simitis in un lungo saggio tradotto in italiano (DLRI 1990, p. 743), che l’autore non cita. Lo stile scorrevole rende agevole la lettura, ma permane la difficoltà di individuare una chiara ipotesi di lavoro. […]

M. Martone dimostra di trattare con spigliatezza gli argomenti prescelti e di adoperare correttamente il linguaggio giuridico, ma di dovere ulteriormente affinare il ricorso al metodo storico ed interdisciplinare. E’ auspicabile che la già acquisita maturità scientifica si consolidi ulteriormente in futuro in una produzione più diversificata.

Marcello Pedrazzoli fa notare la scarsa produzione scientifica di Martone (un libro in compartecipazione e uno ancora da pubblicare, che il candidato presenta per “fare numero” nel curriculum). Poi giudica quanto c’è:

Il tema del primo libro (Contratto di lavoro e “beni immateriali”) è di notevole interesse, si colloca ai confini del diritto industriale e viene investigato con spunti originali nel quadro di un approccio di buona tessitura sia metodologica (imperniata sulla individuazione di un microsistema che doti di coerenza il riferimento normativo), sia ricostruttiva (giocata, ad esempio, sulla distinzione fra progresso scientifico e progresso culturale: rispetto alla portata della quale distinzione pare francamente sproporzionato concludere il libro con un discorso marginale sulle remunerazioni dell’attività inventiva del lavoratore e con l’esemplificazione del lavoro sportivo). Proprio la qualità delle proiezioni suggerite dalla complessa connessione prescelta, e proprio l’importanza degli istituti e dei concetti normativi coinvolti nella sua disamina, sarebbe stato ancora più apprezzabile un approfondimento più completo e una ponderazione più articolata.

Ed è giusto segnalare che sia Pedrazzoli che Sciarra considerano idoneo il candidato, nonostante le critiche. Anche il professor Franco Liso considera ancora immaturo Martone, mentre Roberto Pessi lo giudica positivamente, così come Mattia Persiani.

IL VERDETTO – Alla fine arriva il verdetto:

La Commissione apprezza l’impegno didattico e scientifico del candidato. La produzione scientifica si caratterizza per l’originalità e per il possesso sicuro del metodo giuridico, anche se per uno dei Commissari non denota il raggiungimento della piena maturità. Il candidato è pertanto giudicato dalla maggioranza della Commissione maturo per ricoprire il ruolo del presente concorso.

Che permetterà così a Martone di andare a sedersi sulla cattedra dell’Università di Teramo, anche se il posto a Siena se lo prende la Borgogelli. L’importante è l’idoneità, che permette di avere il posto a Teramo. Ma a questa storia, per essere completa, manca ancora un pezzetto. E ce lo racconta il Secolo XIX di oggi.

IL MONDO ACCADEMICO VS MARTONE – Uno dei cinque commissari di quel concorso, scrive il giornale genovese, ha accettato dietro anonimato di ricordare come andò quel concorso. E ha esordito con una frase inequivocabile: “E’ un raccomandato di ferro iper-spinto da tutto il mondo”. L’insigne giuslavorista – così lo definisce il Secolo XIX – continua: “Non è il peggio che mi sia capitato, ma è un’esagerazione spingerlo così”. D’altronde, Mattia Persiani, presidente della Commissione che l’ha giudicato, era il suo professore. Per questo, ha detto il sottosegretario recentemente, si è battuto per la sua idoneità. Adesso molto si spiega. Così come Martone potrà sicuramente spiegarci perché un giovane di sicuro talento e grandi capacità sia arrivato, in un concorso pubblico, soltanto secondo su due. Una cosa un po’ da sfigati, direbbe lui.

(foto copertina da: Wikipedia)