Migranti, la fuga sui binari dell’Orient Express
15/09/2015 di Redazione

Migranti
, la via principale d’accesso all’Europa ripercorre i binari su cui correva uno dei simboli del lusso mondiale, il treno Orient Express. Una tratta pericolosa, fatta anche a piedi per la disperazione di non finire un’altra volta in mano ai trafficanti. La via difficile dei migranti è stata ripercorsa dal quotidiano tedesco Handelsblatt, che ha raccontato le impressioni di chi la fa.
MIGRANTI ORIENT EXPRESS
– Uno dei luoghi più simbolici della crisi dei migranti è l’Eurotunnel che collega la Francia alla Gran Bretagna. Migliaia di stranieri provano ad attraversare la Manica saltando nei container dei Tir trasportati dai treni merci, e diversi disperati provano perfino la fuga a piedi mettendo a repentaglio la loro vita. L’Eurotunnel è un treno particolarmente costoso, che collega due delle città più ricche al mondo, Londra e Parigi. Per un’ironia della storia un altro luogo simbolo della crisi dei migranti è la tratta ferroviaria su cui viaggiava il celebre Orient Express, il treno dei ricchi dei primi decenni del Novecento che collegava Istanbul a Parigi. La tratta dell’Orient Express è ripercorsa a piedi, o per i più fortunati anche in treno, da migliaia di migranti sbarcati in Grecia e provenienti dalla Turchia. La maggior parte di loro arriva dalla Siria, ma ci sono anche numerosi migranti da altri Paesi asiatici, come Pakistan e Bangladesh. A differenza che nei primi decenni del Novecento, quando la tratta dell’Orient Express significava viaggiare nel lusso, ora la massima comodità possibile peri migranti è trovare un posto su uno dei treni che viaggiano su questi binari. A volte gli stessi migranti fermano i treni tirando i freni d’emergenza per far salire i loro compagni di fuga, così come sui binari sono depositati tronchi e sassi per ottenere lo stesso risultato. Una scena da Far West, che un migrante dal Pakistan, Rashid, reputava impossibile accadere in Europa.
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MIGRANTI VIA DIFFICILE PER L’EUROPA
– Come confessano alcuni siriani intervistati da Handelsblatt, questa tratta è percorsa da chi non ce la fa più a essere nelle mani dei trafficanti. Il quotidiano tedesco racconta come la via lungo i binari sia percorsa da famiglie con bambini che saltellano intorno alla tratta ferroviaria, uomini con le stampelle che cercano di non inciampare sui binari, oppure da persone sulla sedia a rotelle spinta da amici. Il flusso è interminabile soprattutto nel punto in cui i binari ferroviari arrivano all’Ungheria. Da questo punto la distanza con l’Austria, e l’agognata Germania, è breve, ed è l’unico posto di confine dove il governo Orban non ha potuto costruire il muro per non bloccare il traffico dei treni. Per i migranti della tratta dell’Orient Express l’arrivo alla frontiera ungherese rappresenta il bivio della fuga. Da una parte la sottomissione ai trafficanti, che fanno pagare a carissimo presso il trasporto tra il confine con la Serbia a quella con l’Austria, dall’altra il confronto, sempre più difficile, con la polizia magiara. Arrivare fino a questo punto rimane estremamente pericoloso: quasi 40 persone sono morte perché colpite da treni in transito mentre camminavano sui binari. Nelle settimane scorse è su questa via difficile per l’Europa che si è verificato uno dei più gravi scontri tra migranti e forze dell’ordine, della Macedonia, che volevano fermare il transito di massa. La rivolta ha fatto desistere la Macedonia dal fermare i migranti, che per il momento nulla o quasi riesce a bloccare.
Photocredit: Matt Cardy/Getty Images