Il titolo sessista di Libero sulla Mogherini che perde il Nobel
07/10/2017 di Gianmichele Laino
Alla voce «titoli sessisti di cui potevamo fare a meno» troviamo di diritto quello che il quotidiano Libero lancia questa mattina in prima pagina a proposito della mancata assegnazione del premio Nobel per la pace a Federica Mogherini: «Oddio, hanno trombato la Mogherini». Il titolo è accompagnato – se possibile, per aumentarne la natura equivoca – da una fotografia in cui l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea ha gli occhi chiusi e una sorta di sorriso soddisfatto che emerge da labbra truccate con un vistoso rossetto.
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«MOGHERINI TROMBATA», L’ARTICOLO POLEMICO
Insomma, non la migliore fotografia di Federica Mogherini. Nel pezzo, di stampo fortemente polemico, si legge il commento quasi rammaricato del quotidiano per il mancato riconoscimento. Questo perché – si lascia intendere – il premio Nobel per la pace viene considerato inutile e viene assegnato, nel corso della sua storia, con un tempismo quantomeno discutibile. Il riferimento è al Nobel per la pace assegnato a Barack Obama a pochi giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca o a quello al presidente della Colombia Juan Manuel Santos, fautore di un accordo con i guerriglieri delle Farc che, però, venne stralciato pochi giorni prima della cerimonia di consegna del Nobel.
«MOGHERINI TROMBATA», I PRECEDENTI DI LIBERO
Secondo Libero, «essendo il premio Nobel per la pace un vaporoso riconoscimento al nulla, a vincerlo avrebbe dovuto essere proprio Federica Mogherini». «Mogherini – si legge sempre nell’articolo – ha perso il Nobel per la pace, eppure la sua capacità di stare nel posto sbagliato nel momento meno opportuno lo meritava».
Insomma, dalle colonne del quotidiano arriva un vero e proprio attacco frontale. Non è la prima volta che Libero si lascia andare a titoli dalle sfumature sessiste e dai doppi sensi facili. A memoria, si possono citare quello famoso – che suscitò polemiche tra esponenti ed elettori del Movimento 5 Stelle – «Patata bollente» riferito al sindaco di Roma Virginia Raggi e quello altrettanto provocatorio «Renzi e Boschi non scopano».
Questa volta, invece, nel mirino è finita la Mogherini, che era una delle principali candidate al premio Nobel per la pace e che veniva indicata come favorita dagli scommettitori. Invece, il premio è andato all’Ican, l’organizzazione che ha il nobile intento di abolire le armi nucleari. Un chiaro messaggio per chi, come Kim Jong-un e Donald Trump, sta giocando in questi giorni alla guerra atomica.