Mosca condanna il regista ucraino Sentsov a 20 anni
25/08/2015 di Redazione
Condannato a 20 anni il regista ucraino Oleg Sentsov, 39 anni, accusato di aver preparato atti di sabotaggio e terrorismo in Crimea, dopo l’annessione russa.
OLEG SENTSOV CONDANNATO A 20 ANNI –
L’accusa aveva chiesto 23 anni, oltre il massimo della pena. A favore di Sentsov, che si era proclamato vittima di un processo politico, si era mobilitato il mondo della cultura, anche internazionale e numerosi suoi colleghi, tra i quali Pedro Almodóvar, Ken Loach, Béla Tarr e Wim Wenders avevano firmato un appello in suo favore.
UN PROCESSO MOLTO PARTICOLARE –
Oleg Sentsov è stato condannato senza prove, sulla base di una «confessione» che nessuno ha sentito e che il regista e il suo avvocato, Dmitry Dinze, hanno ripudiato sostenendo che gli era stata estorta con la tortura e con la minaccia di stuprarlo. Protagonista di Euromaidan e poi di Automaidan, l’iniziativa ucraina volta a rifornire i soldati ucraini rimasti bloccati dai russi nelle basi in Crimea, il regista ucraino è stato attestato l’11 maggio del 2014 in Crimea e accusato di «progettare atti di terrorismo».
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IL POTENZIALE GRUPPO TERRORISTA –
Accusa estesa Gennady Afanasyev, Alexei Chirnigo e Alexander Kolchenko, altri tre cittadini ucraini fermati dai servizi russi e tutti insieme accusati di far parte di una «comunità di terroristi» e di progettare attentati a ponti, linee elettriche e monumenti nelle città crimeane di Simferopol, Yalta e Sebastopoli. Sentsov, Afanasyev, Chirnigo e Kolchenko sono anche stati accusati di far parte di Settore Destro, organizzazione ucraina d’estrema destra, ma sia loro che l’organizzazione hanno sempre negato l’affiliazione. Al tribunale russo è bastata la «confessione», gli accusati non avevano armi o esplosivi e nei fatti è attribuita loro la mera intenzione di compiere attentati.