Mourinho difende Messi: «È facile rispettarlo solo quando vince»

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Lo Special One si schiera dalla parte del numero 10 dell'Argentina: «Non ha bisogno di vincere un Mondiale»

Attaccato da più parti dopo il mancato successo nella finale Mondiale andata in scena ieri, Lionel Messi incassa l’appoggio di un insospettabile, Josè Mourinho: “È facile rispettarlo quando vince, non lo è quando perde; è ancora un giocatore storico”.



 



 

Il tecnico del Chelsea si schiera con la Pulce e si lancia in una difesa accorata: “Lionel Messi non ha bisogno di vincere un Mondiale per essere considerato un grande giocatore, specialmente in questi ultimi 10 anni” – afferma Mourinho che poi rifugge i confronti che fin qui hanno accompagnato la carriera del numero 10 del Barcellona e dell’Argentina – “Per me Pelè è Pelè e Maradona è Maradona. Non mi piace paragonare giocatori di differenti generazioni. Forse perché appartiene alla mia stessa generazione, ma per me Maradona è Maradona“.



MOTIVI TATTICI – Lo Special One ha cercato poi di spiegare i motivi dell’opaca prestazione di Messi nel match del Maracanà. Una questione tutta tattica: “Mi piacerebbe sapere per quale motivo Lavezzi è rimasto negli spogliatoi a fine primo tempo: gli argentini con il 4-4-2 erano così compatti che Messi poteva addirittura permettersi di camminare soltanto, riservando energie e gambe fresche per la fase di possesso e fare la differenza palla al piede. Invece per qualche motivo Sabella ha cambiato il sistema di gioco togliendo Lavezzi: con l’ingresso di Aguero l’Argentina ha giocato con il 4-3-3 e Messi ha dovuto correre molto di più rispetto all’inizio e la squadra ha perso equilibrio e soprattutto energia” ha detto Mourinho a Yahoo Sports.

(Immagine: AP / Andres Kudacki)